Storia d’amore rovinata dall’acido. Lei già condannata, lui sfigurato

Stalking, alle nuove accuse la donna ha risposto per cinque ore negando tutto

William Pezzullo  con i segni  dell’agguato del 19 settembre 2012

William Pezzullo con i segni dell’agguato del 19 settembre 2012

Brescia, 25 marzo 2016 - Nei giorni scorsi ha subito la ventinovesima operazione chirurgica. Il calvario di William Pezzullo è ancora lunghissimo. L’acido che il 19 settembre 2012 a Travagliato (sotto casa di un’amica) gli hanno gettato addosso la sua ex fidanzata Elena Perotti e il suo complice Dario Bertelli lo ha sfigurato per sempre. Pezzullo sulla sua pagina Facebook ha scritto di sentirsi bene anche se dolorante. L’ultimo intervento è servito per prelevare un pezzo di tessuto di circa 14 centimetri dalla gamba per trapiantarlo sul collo. Sono circa 30 le operazioni che Pezzullo dovrà subire per cercare di riparare allo scempio fatto da quello che Elena Perotti ieri in Tribunale a Brescia per deporre nel processo che la vede imputata per stalking ha definito «l’evento che ha messo fine alla nostra relazione».

Per cinque ore, dalle 9 alle 14, la 27enne condannata a 8 anni di carcere (è ai domiciliari dai nonni) ha risposto alle domande. Nessuna contraddizione solo qualche lacrima parlando dei suoi due figli: G. nato nell’ottobre del 2012, per lei frutto dallaElena Perotti ex fidanzata di William Pezzullo con il suo avvocato relazione con Pezzullo, e R. nata all’inizio dell’anno dal matrimonio contratto nel 2015. Elena Perotti ha respinto le accuse di stalking: «Non ho rigato io l’auto di William, di sua mamma e di due suoi amici. Così come non mi sono mai messa a spiare con il mio telefonino le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nel bar di William. Ero gelosa perché mi aveva tradita, ma non morbosa». Il rapporto tra Elena e William era un continua tira e molla. «Mi cercava e mi abbandonava a suo piacimento - ha spiegato in aula Elena Perotti -. In 7 o 8 occasioni mi ha anche alzato le mani addosso. Ho le fotografie dei lividi nel telefonino e di questo ho parlato con la mia famiglia, ma non l’ho mai denunciato. Quando la nostra relazione era ormai finita e si vedeva con un’altra ragazza continuava a venire da me. Ero quasi al termine della gravidanza e mandavo giù tutto perché speravo che con l’arrivo del bambino saremmo tornati insieme. L’ultima volta che siamo stati insieme è stata la notte del 13 settembre. Al mattino mi ha detto di non farmi illusioni. In quel momento il rancore mi è scoppiato dentro». Per Elena Perotti quel bambino William non lo voleva. «A fine gennaio 2012 sono rimasta incinta. William però mi ha detto che non aveva le possibilità economiche per mantenerlo. Voleva che abortissi, ci ho ripensato e lui si è arrabbiato moltissimo. Dopo l’evento di settembre Willliam voleva riconoscere il figlio, ma quando ha scoperto che doveva pagare per il test per il Dna ha rinunciato. Non l’ho obbligato perché temevo che mi portassero via G.».