Sfregiato con acido, William Pezzulo e un video muto che urla di dolore: chiede giustizia

Aggredito dall'ex fidanzata e un amico. Il giovane si sfoga sul suo profilo Facebook

William Pezzulo su Facebook

William Pezzulo su Facebook

Travagliato, 7 marzo 2017 - Nei giorni in cui alla Camera dei Deputati si discute di “vittime”, di “assenza di dello Stato e di “certezza della pena”, William Pezzulo, l’uomo sfregiato con l’acido dall’ex fidanzata Elena Perotti, lancia un appello silenzioso e lo fa tramite la sua pagina Facebook, in cui si mostra in video per la prima volta. Con una serie di fogli scritti e senza mai parlare, Pezzulo racconta la sua storia, spiegando che il 19 settembre del 2012 Elena e un amico gli hanno lanciato addosso dell’acido solforico: in seguito all’aggressione ha perso un occhio e dall’altro vede solo un decimo. Il 40% del suo corpo ha ustioni gravissime.

Si è già sottoposto a oltre 30 operazioni e altre dovrà subirne. Se e quando potrà permetterselo economicamente. «I miei aggressori sono stati condannati a dieci anni di carcere lui e otto lei -  spiega - Elena Perotti non ha trascorso un giorno in prigione e ora è addirittura a casa col marito e i due figli. Io, invece, sono stato privato di tutto. E dato che la signora risulta nullatenente tutte le spese sono a carico della mia famiglia. Il giudice ha stabilito un risarcimento da 1milione di euro che non avrò mai. Non voglio diventare ricco, ma voglio solo curarmi di modo da guardarmi allo specchio e non piangere ogni giorno».

Il travagliatese tramite il video, chiede anche che il fondo per le vittime di casi come il suo, previsto da una direttiva Ue, venga sbloccato: «Ancora una cosa - conclude - perché in Italia vengono applicati diversi pesi e misure? Come mai chi mi ha fatto questo non ha preso pene più severe come accaduto in vicende analoghe? Perché Elena Perotti non è in carcere?»