Abbattimento della ’Tintoretto’ iniziata la fase di preparazione

Chiusa l’area di via Lippi: l’immobile sarà distrutto pezzo per pezzo. Poi la riqualifica dell’area

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di Federica Pacella

Al via i lavori per la demolizione della torre Tintoretto, ma intanto il Comune candida il progetto al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqa) per intercettare finanziamenti statali. Da venerdì, di fatto, non si può più sostare nel parcheggio di via Lippi, in vista del cantiere che porterà alla demolizione, pezzo dopo pezzo, della torre di San Polo, acquisita dalla Redo Sgr, che dovrà riqualificarla come da bando Aler. Entro 3 anni, ci saranno 270 alloggi sociali, di cui 23 in locazione calmierata ed 13 in vendita convenzionata, e relativi servizi, in un contesto urbano periferico completamente trasformato e rigenerato.

Addio, quindi, alla torre con 195 appartamenti, vuoti ormai dal 2013, dopo che l’allora sindaco Adriano Paroli aveva deciso di chiudere il capitolo dei grandi palazzoni di edilizia popolare, spesso fonte di degrado. Proprio nelle scorse ore, il centrodestra si è detto sorpreso per "l’insolito basso profilo mediatico" scelto dal sindaco Emilio Del Bono per l’avvio dei lavori (comunicati tramite il cartello di divieto di sosta all’ombra della Tintoretto), attribuendo tale scelta alla paternità della rigenerazione imputabile all’ex sindaco di Forza Italia.

Con l’avvio della preparazione del cantiere, però, non si chiude il capitolo progettuale. Il 15 aprile la giunta ha autorizzato la candidatura al Pinqua di ‘Brescia Tintoretto – The power of the tower’, redatto dalla stessa Redo Sgr, per un totale di 42 milioni. Rispetto al progetto base, l’ammissione al finanziamento permetterebbe di migliorare la proposta abitativa, riducendo canone medio di locazione (-15%), prezzo convenzionato di cessione (-5%), e di introdurre una riserva del 20% degli alloggi a canone agevolato (30 euromq anno) a giovani e anziani in condizioni di fragilità. Inoltre, sarebbero forniti in noleggio gli arredi degli alloggi, con il format del circular housing. Si potrebbero inoltre introdurre varianti in fase di costruzione, per minimizzare l’impatto ambientale dell’intervento e favorire la decarbonizzazione.

Al Comune resterebbero anche 20 milioni di euro per ulteriori interventi di edilizia residenziale sociale e servizi per la qualità dell’abitare in zone quali Campo Marte, via Verona, via Villa Glori, Villa Palazzoli, via Corridoni.