Brescia, 16 aprile 2014 - Una vecchia utilitaria arrugginita alla quale era stato tolto il sedile del passeggero, sostituito poi con una sdraio. C’è anche questa vettura al vaglio della mobile di Vicenza, che da settimane indaga sulla scomparsa di Federica Giacomini, la 43enne bresciana con trascorsi da attrice porno di cui non c’è traccia da gennaio. Una Fiat appartenuta a Franco Mossoni, il 55enne di Malegno (Brescia) con la quale la donna aveva convissuto in un appartamento nel capoluogo berico. Che fine ha fatto Federica, in arte Ginevra Hollander? Una donna dalle tante vite, con vari numeri di telefono, con più appartamenti affittati in giro per il Nord Italia. I genitori che vivono a Desenzano del Garda l’hanno sentita l’ultima volta a capodanno. Da allora di lei non si hanno notizie. A metà febbraio per caso il suo nome si è rivelato in collegamento a quello del “Rambo” che aveva fatto irruzione all’ospedale san Bartolomeo, Mossoni appunto, pistola giocattolo in pugno, indosso mimetica e anfibi. L’uomo, che ora è in ospedale psichiatrico giudiziario, per un periodo ha convissuto in un monolocale preso in affitto da Federica, nel quale sono venuti alla luce indumenti femminili, balestre, coltelli, documenti.

Che legame c’era tra i due? Lui, figlio dell’ex sindaco di Malegno, piccolo centro della Valcamonica, iniziò a mettersi nei guai con la giustizia nel novembre 1978, appena diciannovenne, quando fu arrestato per aver allestito un campo paramilitare in Val di Scalve dove si addestrava per l’‘Armata rivoluzionaria della destra internazionale’. Impugnava la stessa pistola che il 7 agosto precedente aveva ucciso il giovane idraulico Clemente Furloni, suo rivale in amore. Tre anni dopo, il 24 novembre 1981, il bresciano evase dal carcere Canton Mombello dileguandosi dal portone principale. «Federica stava con me, ma ora è tutto finito» è stata la sola frase comprensibile pronunciata da “Rambo”, al quale poco prima dell’internamento è stata appunto sequestrata anche l’auto. Ora l’utilitaria sarà sottoposta a approfondimenti scientifici. La Mobile tuttavia lascia aperte più ipotesi investigative. Anche la 43enne, infatti, è una donna misteriosa. La sua sparizione potrebbe non essere disgiunta da una serie di debiti accumulati nei confronti di alcune persone. Debiti documentati da carte trovate nella casa.

di Beatrice Raspa