Brescia, 2 aprile 2014 - Ventiquattro arresti in tutta Italia ai danni di un gruppo secessionista veneto, accusato di aver messo in atto "varie iniziative, anche violente", per ottenere l'indipendenza del Veneto. Il blitz è stato attuato dai carabinieri del Ros su ordine della magistratura di Brescia. Le riunioni del gruppo, infatti, si tenevano a Erbusco, in provincia di Brescia.

Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalita' di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra, fra cui anche un carro armato artigianale (VIDEO).

Tra gli arrestati vi è anche il fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta, ex parlamentare. Di recente è stato tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. In manette anche due dei Serenissimi che entrarono in azione il 9 maggio 1997 nell'occupazione di piazza San Marco: Luigi Contin e Massimo Luigi Faccia, per anni residente a Senna Lodigiana in seguito alla condanna subita per l'azione del '97. Bresciano uno degli arrestati, Giancarlo Orini ai domiciliari: "E' arrivato il momento di combattere, sennò salta tutto", diceva al telefono con un amico veneto. Raggiunto anche l'ex deputato leghista Roberto Bernardelli che nell'87 fu anche consigliere comunale e poi nel '94 assessore a Palazzo Marino, in seguito consigliere a Treviglio.

I carabinieri hanno perquisito altri 27 indagati. Secondo le indagini del Ros, le persone arrestate avrebbero fatto parte di un "gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologie secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano". Fra gli arrestati, quelli che risiedono in Veneto sono 16, i perquisiti 33. Tra gli indagati risulta anche un leader del movimento dei Forconi.

L'ALLEANZA PER LA SECESSIONE - Nel bresciano si sarebbe costituito il gruppo e si sarebbero tenute le riunioni. Le indagini sono cominciate circa tre anni fa. I secessionisti avevano costituito una "alleanza" eversiva. Il procuratore Tommaso Buonanno ha sottolineato che questa "alleanza" e' stata costituita nel comune di Erbusco, in provincia di Brescia, il 26 maggio 2012 e comprende movimenti separatisti che vanno da 'Brescia patria' e alcuni rappresentanti di 'Veneto Stato' ed altri movimenti separatisti in Italia. 

Due persone fra i 24 arrestati, sono state poste ai domiciliari perche' ultrasettantenni. Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate armi, pistole e fucili, che erano regolarmente denunciate da chi ne era in possesso. Per ottenere le armi ci sarebbero stati contatti con la criminalità albanese, mentre per il sostegno politico erano avviati contatti con tutte le realtà indipendentiste italiane, dalla Sardegna, al Piemonte alla Campania. Il progetto doveva portare a una nuova invasione di piazza San Marco, con il sostegno di centinaia di persone anche armate e con la creazione di ambasciate presso Paesi amici, gia' individuati nella Serbia e nella Svizzera, al fine di ottenere un formale riconoscimento internazionale".

BRESCIA PATRIA - "E' arrivato il momento di combattere ragazzo... Se siamo qui ad aspettare.. Qui a breve... salta tutto". E' il brano di una conversazione telefonica, intercettata dai carabinieri, tra Giancarlo Orini di "Brescia Patria", uno dei destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare e Mario, un amico da coinvolgere nel progetto. "Qui non si parla di entusiasmo.. Si parla di combattimento", dice Orini all'amico, che pero' pare poco convinto. E a quello che lo invita a casa sua a mangiare, replica "piu' che tagliare su il salame noi abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite...". Giancarlo Orini si era candidato a sindaco di Brescia nel 2008: rinunciò alla candidatura sostenendo che l'election day impediva alle liste locali di esprimere i loro contenuti e aveva invitato gli elettori ad annullare la scheda.

I LOMBARDI - L'Alleanza secessionista aveva raccolto aderenti anche in Lombardia. Fra gli arrestati: Corrado Manessi, di Poncarale (Brescia); Roberto Abeni, di Castenedolo (Brescia); Stefano Ferrari, di Sulzano (Brescia); Angelo Zanardini, di Ospitaletto (Brescia); Roberto Bernardelli, di Olgiate Molgora (Lecco); di Luigi Faccia (Lodi); di Michele Cattaneo, di Palazzolo sull'Oglio (Brescia), oltre a Orini, rimasto ai domiciliari.

IL CARRO ARMATO - Tra gli episodi contestati ai secessionisti arrestati c'e' anche quello, riferiscono gli investigatori, della "costruzione di un carro armato da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco". Gli indagati avevano pensato di trasformare un trattore agricolo in una sorta di mezzo corazzato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c'erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione. Il mezzo, sequestrato, era perfettamente funzionante, tanto che erano state eseguite anche delle prove di fuoco.

La vicenda del carro armato - sulla quale gli investigatori non forniscono allo stato altri particolari - richiama alla memoria quanto avvenuto il 9 maggio 1997, quando un gruppo di 'Serenissimi' diede l'assalto al campanile di piazza San Marco. In quel caso tra gli elementi piu' scenografici c'era proprio un furgone trasformato in rudimentale carro armato, poi denominato 'Tanko'. 

L'azione fu progettata per rivendicare il ritorno della Serenissima Repubblica, scomparsa duecento anni prima (il 12 maggio 1797), con l'abdicazione del doge Ludovico Manin e la consegna della città a Napoleone Bonaparte.

GLI ATTENTATI - Luigi Faccia, già coinvolto nell'operazione del 1997, è stato intercettato durante un incontro con i "patrioti" bresciani in cui spiega perchè il progetto non ha previsto ancun attentato ai tralicci elettrici (atto tipico del terrorismo alto-atesino degli anni '50-60): "Non è che danneggi il Quirinale, danneggi il povero cristo che sta guardando la partita e si incazza come una iena".