Capriolo (Brescia), 2 aprile 2014 - Uccisa dalla meningite ad appena 18 mesi. È successo a Capriolo, dove una piccola che viveva con la mamma e con la nonna in località Monte è morta nel pomeriggio di ieri, a un giorno dal ricovero all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Ancora da determinare l’esatta entità del male, che comunque non ha avuto pietà della piccola, che ha iniziato a sentirsi male domenica, manifestando febbre alta ma altalenante.

La bimba è figlia di una coppia giovanissima, di circa 20 anni, originaria del sud Italia, ormai da tempo integrata nel paese franciacortino. «La notizia della morte della piccola purtroppo è confermata — spiega il sindaco di Capriolo, Fabrizio Rigamonti —. Sono stato avvisato dall’Asl. Quando arriveranno i risultati dell’autopsia ci sarà comunicato cosa fare anche se credo che famigliari e conoscenti saranno sottoposti alla profilassi di rito. È da stabilire , e spetterà all’Asl che sicuramente darà tempestivamente comunicazione, se sia necessaria anche per i compagni di asilo nido della bimba, che quando si è sentita male era a casa e non a scuola».

In paese ieri pomeriggio non si parlava d’altro. «Naturalmente i cittadini sono rimasti molto colpiti — rimarca Rigamonti —. Capriolo è una comunità molto unità. Al Monte, nel borgo storico, poi, tutti si conoscono. Partecipo al dolore della famiglia a nome di tutta la cittadinanza. Ci stringiamo intorno a coloro che hanno perso figlia e nipote che avrebbe dovuto avere ancora tutta la vita davanti».

Il sindaco di Capriolo lancia anche un appello ai cittadini: «Non c’è alcun allarme, ma di questa stagione è possibile che le infezioni si presentino, quindi se qualcuno avesse la febbre alta consulti subito il proprio medico o si rechi al pronto soccorso. È fondamentale essere rapidi per ottenere una cura efficace. Più i bimbi sono picccoli, ad ogni modo, più è difficile». Intanto in paese c’è un altro caso conclamato di meningite. Un ragazzo iscritto alla prima superiore in un istituto di Chiari è in ospedale, ormai fuori pericolo di vita. «Non vi è nessun collegamento tra la piccola e lo studente — rimarca il sindaco — sia per età sia per zone dove vivono. Non si conoscono nemmeno. In questo secondo caso la profilassi è già in corso».