Brescia, 21 febbraio 2014 - La giornata era molto attesa. Del resto a Roma, al ministero dell’Ambiente erano attesi tutti i soggetti politici e sanitari coinvolti nel Sito di interesse nazionale Caffaro. La conferenza dei servizi istruttoria, convocata dal ministero per fare il punto della situazione sugli interventi previsti dall’ormai storico (è stato sottoscritto nel settembre del 2009) accordo di programma, si è conclusa dopo le 17 e al termine a prevalere è la soddisfazione.

«Il Ministero - spiega l’assessore comunale all’Ambiente Gianluigi Fondra che ha partecipato all’incontro con la numerosa rappresentanza bresciana formata da Asl, Arpa, Provincia, Istituto superiore di sanità, Comune di Castegnato e Comune di Passirano - ha sbloccato la nostra proposta (seppur con alcune integrazioni di natura tecnica) di iindagini di caratterizzazione integrative per il campo Calvesi. Su questa partita abbiamo messo a bilancio 2 milioni di euro perché la città deve potersi riappropriare del proprio campo di atletica».

Parere favorevole anche al progetto di messa in sicurezza della pista ciclabile lungo il Mella. Nel concreto il Ministero ha chiesto a Sogesid - la società in house al dicastero dell’Ambiente a cui sono stati conferiti gli interventi di messa in sicurezza e di bonifica - di svolgere nuove indagini per elaborare così la cosiddetta analisi del rischio in grado di stabilire se l’area è fruibile o meno. Sul fronte sanitario il Ministero ha chiesto che Asl e Istituto superiore di sanità compilino un documento di sintesi sugli esiti delle attività che l’accordo di programma gli ha conferito. Tra queste anche “l’orto sperimentale” che può dare qualche risposta in più sul passaggio dei Pcb dalla terra contaminata ai vegetali. «Ora attendiamo che venga convocata la conferenza decisoria - sottolinea Fondra - che dia il via alle procedure affrontate e approvate in sede istruttoria».

Intanto procedono i lavori in via Nullo, anche se pure su questo terreno, non mancano alcuni nodi ancora da sciogliere. «Si stanno valutando come rispettare le alberature presenti - spiega Fondra - quello che deve essere chiarito è se le piante presenti in via Nullo, così come negli altri parchi contaminati, devono essere abbattuti oppure “salvati” con la bonifica. Il dialogo prosegue, abbiamo in mente una proposta che da Roma dovranno valutare». Non è stata invece trattata l’ordinanza comunale che definisce le che regola l’accesso ai parchi inquinati dai Pcb. «Non era all’ordine del giorno - taglia corto Fondra - quello che è emerso nell’incontro è che tutti gli enti coinvolti hanno voglia di snellire le macchinose procedure che regolano i Siti di interesse nazionale»