Adro, 8 novembre 2013 - Nuova tegola sul sindaco del "Sole delle Alpi" di Adro. {{WIKILINK}}Oscar Lancini {{/WIKILINK}}è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo gli inquirenti, in sostanza, il primo cittadino avrebbe favorito alcune aziende nella gara d'appalto per la realizzazione di alcune opere in paese. Lancini è stato consegnato agli arresti domiciliari. In totale sono 24 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta

Lancini è stato sospeso dalla carica di sindaco e il Comune è stato affidato al vicesindaco del paese che risulta anch'egli indagato nell'inchiesta ma nei confronti del quale non sono state prese misure cautelari. La decisione e' stata presa in mattinata dal Prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace.

 

ARRESTATI ANCHE ASSESSORE E FUNZIONARI - Insieme al sindaco Lancini, nell'ambito dell'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dall'ufficio GIP presso il Tribunale di Brescia anche per Giovanna Frusca, assessore ai lavori pubblici di Adro; Carmelo Bagala', segretario reggente del comune; Leonardo Rossi, responsabile dell'area tecnica e degli imprenditori edili Alessandro Cadei e Emanuele Casale.  Sono indagati, a vario titolo, per i reati di "turbata liberta' degli incanti, turbata liberta' di scelta del contraente, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici".

Nell'ambito della stessa operazione, che vede indagati nel complesso 24 persone, sono state notificate 18 informazioni di garanzia ad amministratori pubblici, pubblici funzionari ed imprenditori, ed eseguite numerose perquisizioni e sequestri di materiale probatorio

 

LE INDAGINI - Secondo l'attivita' investigativa, avviata lo scorso anno, condotta attraverso l'utilizzo di attivita' tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, servizi di osservazione e controllo, e acquisizione documentale effettuata presso l'Ente comunale gli indagati, a vario titolo, avrebbero utilizzato crediti che il Comune di Adro vantava nei confronti di imprenditori locali, derivanti da oneri di urbanizzazione e standard qualitativi a scomputo, per finanziare un'opera pubblica, la cosiddetta "area feste" in via Indipendenza, dal valore complessivo superiore al milione di euro, affidandone, "mediante accordi collusivi e mezzi fraudolenti volti ad evitare i previsti bandi di gara - scrivono gli inquirenti - direttamente l'esecuzione ad imprenditori vicini al Primo cittadino".

Avrebbero poi "attestato falsamente, mediante la verbalizzazione di delibere di Giunta, la completa gratuita' ed urgenza della realizzazione della citata opera, in realta' onerosa per l'Amministrazione comunale" e ancora, "operato, per mezzo di accordi collusivi, una turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di un'area comunale, nel frattempo deliberata ed inserita nel patrimonio alienabile di quell'Amministrazione, in favore di un imprenditore locale".

In una occasione, in particolare, il sindaco di Adro avrebbe 'fabbricato' in fretta e furia delle delibere riguardanti il cantiere dell'area feste comunale in quanto, a una prima richiesta di esibizione dei carabinieri, non erano ancora state fatte. Nell'ordinanza di custodia cautelare, riferisce l'agenzia Ansa, e' scritto che, il 10 aprile scorso i carabinieri avevano chiesto la documentazione che, pero', non si era trovata perche' - era stato raccontato  - si trovava nelle mani del segretario comunale. Dalle intercettazioni telefoniche del giorno stesso il gip Cesare Bonamartini, che ha emesso l'ordine di custodia cautelare su richiesta del pm Silvia Bonardi, spiega che ''gli atti venivano redatti nel pomeriggio di quello stesso giorno e, l'indomani mattina, sottoposti alla firma del Bagala' (segretario comunale)''. ''Nella mattina dell'11 aprile 2013 - annota il gip - all'arrivo della p.g. operante presso gli uffici comunali, Bagala' Carmelo presentava le delibere mancanti, sostenendo di averle dimenticate, ormai da giorni, nel portabagagli della sua autovettura''.

IL GIP LO INCRIMINA - Lancini ha manifestato "nella gestione della ‘res publica’ una disinvoltura che trasmoda nel totale disprezzo per le garanzie d’imparzialità imposte dalla legge".

MENSA NEGATA A SCUOLA E 'SOLE DELLE ALPI' - Il sindaco di Adro, Oscar Danilo Lancini, 48 anni, di professione imprenditoreera tra i candidati della Lega Nord al Senato alle scorse elezioni politiche ma non è a stato eletto. Divenne famoso nel 2010, per aver negato la mensa ai bambini della scuola elementare del paese, l'istituto comprensivo 'Gianfranco Miglio', i cui genitori non erano in regola per il pagamento, e per la vicenda dei simboli leghisti, il Sole delle Alpi, disseminati per l'intero edificio scolastico. Fu un benefattore, un imprenditore, quasi omonimo del sindaco, Silvano Lancini, che si fece carico del primo problema versando circa diecimila euro per far fronte alle somme non pagate. Lancini (Silvano) fu nominato cavaliere della Repubblica dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Nel secondo caso, fu necessario l'intervento dell'allora ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, per rimuovere i simboli del Sole delle Alpi e Lancini fu anche condannato dalla Corte dei Conti per questa vicenda al pagamento di circa 10.600 euro con suoi sei assessori. E' anche indagato per peculato su denuncia della Cgil, perche' aveva inviato alle famiglie di Adro delle lettere su carta intestata del Comune per replicare ad alcune prese di posizione della stessa Camera del Lavoro di Brescia.

 

LE REAZIONI

MARONI - ''Sono veramente sorpreso'': cosi' il leader della Lega, Roberto Maroni, ha risposto a una domanda sull'arresto del sindaco di Adro, Oscar Lancini. ''Conosco da tanto tempo Oscar Lancini - ha aggiunto Maroni -. E' un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che dimostrera' la totale estraneita' dalle accuse mosse''. 

SALVINI - "Puzza tanto di attacco alla Lega, che cresce e fa paura". Cosi' il segretario della Lega lombarda ha commentato gli arresti domiciliari al sindaco di Adro, Oscar Lancini. In un post su Facebook, Salvini ha aggiunto: "Lancini e' uno dei migliori sindaci che ci siano in giro, amato e super-votato dai suoi cittadini, che hanno ottimi servizi comunali senza essere massacrati dalle nuove tasse". "Lancini, da buon leghista - ha continuato - ha sempre lavorato per favorire la nostra gente e le nostre imprese, ovviamente nel rispetto della legge. A qualcuno questo non piace, a me si'. Massima solidarieta' a Oscar. Se le accuse come penso si riveleranno infondate allora vorra' dire che da Adro partira' finalmente la rivolta del nord. Mafiosi in liberta' e bravi sindaci in galera, viva l'Italia...".