Brescia, 10 luglio 2013 - Sit-in a Brescia e a Roma per sostenere le richieste di quei pazienti in gravi condizioni che vogliono accedere alle cure con le cellule staminali secondo il metodo Stamina. Il Movimento Vite Sospese rende noto che a Brescia "centinaia di persone" hanno manifestato davanti agli Spedali Civili, tra cui anche il fondatore di Stamina Davive Vannoni, mentre nella capitale i dimostrati si sono radunati davanti al ministero della Salute.

"In piazza - spiega il movimento promotore della giornata - sono scesi molti pazienti gravi, accompagnati dalle loro famiglie. In tanti si sono incatenati davanti al ministero della Salute e all'ospedale di Brescia". A Roma i manifestanti chiedono "che si faccia chiarezza sulla sperimentazione (il cui inizio è stato rinviato) e, soprattutto, un intervento del ministro della Salute".

In particolare Sandro Biviano, un giovane malato di distrofia muscolare e con ha tre fratelli gravissimi (il padre è morto per la stessa malattia), arrivato in carrozzina "si è incatenato davanti al ministero a Roma, dove si trova tuttora,e rifiuta di andar via se non verrà ricevuto dal ministro". "Io e i miei fratelli stiamo morendo, vogliamo delle risposte", ha detto. "Non ce ne andremo da qui finché non ci verranno date le risposte che cerchiamo", hanno detto i rappresentanti del Movimento Vite Sospese, il presidente Bruno Talamonti e il vicepresidente Pietro Crisafulli.

A Brescia, tra i manifestanti, era presente il professor Davide Vannoni, fondatore di Stamina, che ha risposto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dicendo: "Stamina non è una cura? Ha ragione. Oggi siamo in fase di sperimentazione, poi sarà una cura. Il ministro si occupi delle persone che hanno diritto alle cure".

 

PROPOSTA DELLA LEGA - "Sulla sperimentazione e la cura con cellule staminali - affermano i vicecapogruppo della Lega Nord al Pirellone, Fabio Rolfi e Jari Colla - presenteremo domani una mozione in Consiglio Regionale." "Con la mozione - continuano i consiglieri regionali del Carroccio - chiederemo all'Assessore Mantovani di intervenire presso il Governo per individuare, oltre a quello già esistente a Brescia, un sito alternativo per la sperimentazione del metodo Stamina, anche fuori dai confini regionali. Gli Spedali Civili bresciani sono infatti subissati di richieste e, a quanto si apprende, non sono nella possibilità di far fronte in tempi brevi alle domande di cura, dato che vi sarebbe già un tempo di attesa di almeno un anno. Si deve considerare che i pazienti che si sottopongono alla cura Stamina arrivano da tutta Italia e, nonostante gli sforzi compiuti dall'Azienda in termini gestionali ed economici, difficilmente si potrà venire incontro in futuro a tutte le domande di trattamento data anche la complessità del procedimento di tali terapie."