Brescia, 9 maggio 2013 - Era già stata annunciato da tempo. Silvio Berlusconi sabato 11 maggio alle 18 sarà a Brescia per sostenere la candidatura a sindaco del primo cittadino uscente Adriano Paroli. Eppure, dopo la sentenza Mediaset di ieri (è arrivata la condanna dell'ex premier a 4 anni per evasione fiscale), il Pdl scende in campo compatto per difendere il proprio leader da quello che è stato spesso definito "accanimento dei giudici".

Il Cavaliere aveva infatti deciso nei giorni scorsi di trasformare il comizio in un incontro con la stampa. Ieri, invece, la decisione di tornare all'idea originaria. L'ex premier terrà quindi una manifestazione e dopo una cena con gli imprenditori bresciani.

Intervistato da Tgcom24,Berlusconi ha detto: "A Brescia dirò che resto in campo e parlerò delle riforme di cui l'Italia ha bisogno. Parleremo anche di riforma della giustizia, che significa parità tra accusa e difesa, separazione delle carriere, di responsabilità civile dei magistrati e le carceri". 

"Contro di me la prosegue la guerra dei 20 anni ma i giudici non mi fermeranno. E' une festival. Il festival centrale della guerra dei 20 anni da parte della giustizia politicizzata contro il signor Berlsuconi reo di essere un ostacolo che deve essere eliminato perchè da 20 anni si oppone alla presa del potere da parte di una certa sinistra". Silvio Berlusconi, al Tg1, tuona per l'ennesima passata televisiva contro la magistratura di Milano e Napoli che lo ha condannato e lo vuole ancora processare "Non credo ci sia un solo italiano - ha detto in particolare - che possa ritenere fondata la condanna che mi è stata data nel processo sui cosidertti diritti Mediaset. Ma io sono tranquillo. Sono stato attaccato da 20 anni da centinaia di accuse e decine di processi ma ho sempre trovato anche io, alla fine, in Italia un giudice a Berlino...".

"Questa notte non sono riuscito a chiudere occhio nemmeno per un minuto". Lo ha detto Silvio Berlusconi in una lunga intervista a Quinta Colonna, su Rete 4, parlando della sentenza della corte d’appello di Milano, che ha confermato la sua condanna a 4 anni già stabilita in primo grado. Berlusconi ha spiegato di nutrire "amarezza e indignazione" per una condanna "indegna", sottolineando di essere innocente. "Le carte stanno lì a dimostrarlo", ha concluso.