Brescia, 2 novembre 2012 - L'emergenza è iniziata un anno e mezzo fa con lo sbocciare della “Primavera araba” e l’arrivo di decine, centinaia di profughi dal Nord Africa. Alla fine dell’anno scadrà la fase emergenziale e i Comuni che hanno ospitato negli ultimi 18 mesi vorrebbero che dal ministero degli Interni arrivassero alcune nuove direttive. "Al 30 ottobre 2012 - spiega Emanuele Vezzola, presidente dell’associazione dei Comuni bresciani, in una lettera indirizzata al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri - nelle provincia di Brescia sono presenti 347 rifugiati africani 140 dei quali hanno visto riconosciuto lo status di rifugiati politici. Restano però decine le persone in attesa delle risposte ai loro ricorsi per il mancato ottenimento dell’asilo politico".

Una situazione che rischia di diventare ingestibile per gli amministratori dei 32 Comuni che hanno accolto i profughi in fuga dal continente africano. I disagi ci sono e continuano a esserci soprattutto ora in prossimità della scadenza dell’emergenza. "Alcuni Comuni si sono trovati nella condizione di dover ospitare i profughi senza che gli sia stata chiesta la propria disponibilità - prosegue Vezzola - eppure la solidarietà e la capacità di accoglienza delle Amministrazioni coinvolte ha permesso che tutto si sia svolto nel migliore dei modi, nonostante alcune situazioni di evidente difficoltà e tensione che è venuta a crearsi tra residenti e rifugiati".

Come detto, a fine anno terminerà la fase di accoglienza e questo comincia a preoccupare i Sindaci bresciani. "Una situazione che coinvolgerà non solo le strutture che stanno da mesi ospitando i rifugiati - analizza Vezzola - ma anche gli stessi profughi che non hanno ancora chiaro quello che li aspetta dal 1 gennaio del 2013". L'assocazione dei Comuni bresciani, per bocca del proprio presidente, chiede al ministro Cancellieri (già prefetto di Brescia e che ha avuto a che fare con emergenze legate al fenomeno immigratorio) quindi che si faccia chiarezza sul più immediato futuro. «Chiediamo un suo intervento affinché venga data la garanzia circa le risorse per sostenere il nostro impegno - prosegue Vezzola - un impegno che il Governo aveva preso negli scorsi mesi ma che, visti i tagli e i vincoli che impediscono ai Comuni di prevedere investimenti, fatica ad essere garantito».

Emergenza sfratti per morosità incolpevole, sostegno a minori, disabili e anziani sono i temi che più spaventano gli amministratori bresciani che nei mesi scorsi sono stati precettati ad accogliere i profughi. «Vorremmo che finalmente arrivassero da Roma novità riguardo a questa situazione - chiosa Vezzola - la nostra parte fino ad ora l’abbiamo fatta creando momenti di integrazione e inclusione a favore dei rifugiati ora però vorremmo risposte».