Brescia, 16 novembre 2011 - Avevano organizzato una maxi truffa finanziaria ai danni di due imprenditori macedoni che, però, si erano resi conto del raggiro. Questo il movente che avrebbe spinto un ex
poliziotto, Luca Cerubini, 37 anni, e un ex carabiniere, Daniele Saravini 
ad uccidere i due macedoni e ad abbandonare i loro corpi sulla Maddalena, la montagna di Brescia, dove il 15 ottobre scorso sono stati trovati i corpi in avanzato stato di decomposizione.

 

I due uomini, fermati martedì su disposizione della Procura di Brescia, - secondo quanto hanno spigato gli investigatori - avevano architettato un complesso piano, promettendo ai due imprenditori macedoni un finanziamento di circa 20 milioni di euro. Saravini, assoldato come autista e bodyguarda da Cerubini e residente a Chiasso, e' risultato titolare di una societa' di intermediazione finanziaria con sede a Lugano, la Primavex, e condirettore di una presunta agenzia di credito, la JpBank. In cambio del finanziamento promesso, nel corso di quasi un anno a cavallo tra 2010 e 2011, i due si erano fatti consegnare circa 400 mila euro per coprire fantomatiche spese per l'apertura della linea di credito e sconti su obbligazioni.

 

Quando i due macedoni, intuendo il raggiro, hanno cominciato a pretendere la restituzione del denaro, anche con pesanti minacce, i due italiani li avrebbero attirati in una trappola mortale a Brescia.  L'arma del delitto non è ancora stata ritrovata. Nell'abitazione di uno degli ex militari  hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Block 9x21, centinaia di bossoli, decine di proiettili, due pugnali. Le indagini continuano. Altre persone potrebbero
essere coinvolte.