Rovato, 18 ottobre 2011 - È giallo sui due cadaveri ritrovati sabato da una coppia di giovani coniugi in gita con i suoceri. I quattro, mentre erano in cerca di castagne sul monte Maddalena, si sono imbattuti in due corpi ormai mummificati. Sul caso ora sta indagando la polizia, ma è difficile dare un nome ai due cadaveri,bisognerà per questo attendere gli esami del medico legale. Intanto chi ha ritrovato i corpi è sotto choc: «Per un momento ho pensato a un brutto sogno, un incubo spaventoso. Davanti a me, a pochi metri, sdraiato nel sottobosco c’era uno scheletro senza una parte della gamba destra. Uno intero, completamente privo della carne e dei vestiti. Non avevo mai visto nulla di simile».

 

A parlare è N.R., la giovane donna di Rovato che sabato attorno alle 13 ha trovato uno dei due corpi sul monte Maddalena. «Ero con mio marito e i suoi genitori — ha detto — stavamo andando per castagne. Mai avremmo pensato di tornare a casa senza frutti ma con una terribile storia da raccontare. Ho visto una scena che non riuscirò a togliermi dalla testa. Sabato sera ho continuato a pensare e ripensare a quella povera persona. Solo leggendo i giornali ho saputo che in realtà i corpi erano due. Non mi sono avvicinata abbastanza, credo, per poter scorgere anche gli altri resti. E lo stesso hanno fatto i miei congiunti. Nel capire che di fronte a noi c’era un cadavere ci siamo fermati e abbiamo chiamato il 113. Poi siamo scesi verso la macchina per attendere l’arrivo degli agenti».
 

Subito dopo N.R. e i parenti hanno condotto gli investigatori sul luogo del ritrovamento. «Siamo dovuti andare incontro alla polizia perché trovarci in mezzo ai boschi della Maddalena sarebbe stato difficile — ha sottolineato<WC> —<WC1> anche se devo dire che le ossa non erano poi così lontane dal sentiero. Ricordo che abbiamo parcheggiato e poi ci siamo messi a camminare su una strada acciottolata molto frequentata dai bresciani che vanno per funghi e per castagne. Dopo una decina di minuti abbiamo trovato un castagno che sembrava essere carico di ricci e così ci siamo addentrati nel bosco. Sono bastati pochi passi ed è avvenuto il ritrovamento. A vedere per primo e segnalare il corpo è stato mio suocero, che ha chiamato mio marito e poi ha detto a me e mia suocera di rimanere ferme. In quel momento ho capito che doveva esserci qualcosa di molto brutto.

 

E poi ho visto i resti di una persona. Lo scheletro era supino tra le foglie. Il volto probabilmente era fisso verso la terra. Ho notato che c’erano ancora dei capelli scuri, mi sembra molto corti».<WC1>Secondo il racconto della testimone, che vive a Rovato da meno di un anno ed è originaria di Brescia come il marito, il corpo era quasi completamente svestito. «Solo in prossimità dell’addome e del bacino c’erano dei piccoli pezzi di stoffa — ha detto — forse i resti di calzoncini oppure indumenti intimi. Lì intorno non ho visto nient’altro. Né scarpe o ciabatte, né vestiti o oggetti, anche se poi ho saputo del ritrovamento di un pezzo di telefonino oppure di i-pod. Ci è stato però spiegato che la zona è abitata da cinghiali, volpi e altri animali, che quindi eventuali abiti potrebbero essere stati strappati e portati anche parecchio lontano». «L’impressione — ha continuato la rovatese — è che possa trattarsi di un anziano oppure di una donna».