Brescia, 10 maggio 2011 - La delusione in città è palpabile. Nei bar, per strada ancora si continua a parlare del Brescia e della retrocessione in serie B dopo solo un anno di massima categoria. «Retrocedere così fa male — commenta Andrea — avevamo iniziato il campionato così bene poi qualcosa si è rotto e la squadra non ha dimostrato di credere alla salvezza e così siamo meritatamente retrocessi». Anche per Alessandro il dito va puntato contro i giocatori, in particolare i big, quelli che avrebbero dovuto trascinare il gruppo. «Dove è stato Caracciolo nei momenti più importanti? — si domanda — se avesse fatto qualche gol in più ora forse staremmo parlando di qualcosa di diverso. I tifosi del Brescia non meritavano un trattamento del genere. Domenica è stato uno spettacolo penoso».
Ora che futuro attende le Rondinelle? «Speriamo che qualche imprenditore si faccia avanti — auspica Nicolas — ma non so chi se la può sentire di investire in una squadra di calcio visti tempi che corrono». Anche i tifosi eccellenti sono amareggiati. «C’è grandissima delusione — analizza l’assessore comunale Maurizio Margaroli — domenica tanti giocatori sono apparsi rassegnati. Sono professionisti, lautamente pagati, ma domenica hanno tradito le 8mila persone che hanno scelto di passare la giornata al Rigamonti».
Sulla stessa linea anche l’assessore Mario Labolani. «Ancora una volta nel momento in cui i giocatori dovevano dimostrare l’attaccamento alla maglia questo non è accaduto» - spiega Labolani - «è demoralizzante tornare in serie B a distanza di un anno dalla promozione. Brescia è una città economicamente importante e non avere la squadra in A è triste». Rammaricato anche l’assessore provinciale Fabio Mandelli: «La retrocessione rappresenta l’anno zero per il Brescia calcio. Non dò colpa alla società, eravamo contenti della campagna acquisti, ci aspettavamo risultati diversi. Grossissimo rammarico. Penso che le colpe siano da dividere tra la squadra, i tecnici e in parte la società. Spero che la squadra e tutti i bresciani che la sostengono possano ripartire».
E infine il presidente della Provincia, Daniele Molgora: «Un peccato, perché con poco il Brescia poteva restare in A, è stato a un passo dal vincere soprattutto con le squadre forti. Responsabilità? Credo vadano equamente divise. Si paga probabilmente l’assenza di un vero leader in campo che riesca a motivare tutti gli altri. Vedo limiti più caratteriali che tecnici. Il futuro? Speriamo che l’anno prossimo si riorganizzi, la batosta può essere l’occasione per la rinascita».
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