Brescia, 2 marzo 2011 - È stato condannato a sedici anni, in abbreviato, per la notte di terrore a cui costrinse i due fidanzatini. Lui accoltellato, lei violentata per cinque ore, investita in auto, sequestrata. Ieri, al termine del processo contro Ben Karim Charkaoui, 24 anni, marocchino, ci sono stati abbracci e un cedimento emotivo tra chi è soppravvisse all’orrore e i familiari. La vicenda risale al novembre del 2009. I fidanzatini, 19 anni lui, 28 anni lei, sono in auto, vicino alle piscine di Rovato. È un sabato sera. Il marocchino spunta dal buio, brandendo una mazza da baseball. Un colpo violento al finestrino che finisce in frantumi, primo atto di una strategia del terrore che però non sortisce gli effetti sperati.

 

Il ragazzo infatti scende dall’auto e reagisce. È in quell’istante che spunta un coltello. Il fendente raggiunge il fidanzato che s’accascia. Lei è sull’auto, il marocchino sale e parte. Negli istanti successivi, il tentativo di fuga della ragazza, che si getta dall’auto, finisce malissimo: viene investita, costretta a risalire, picchiata selvaggiamente. È l’inizio di una notte che si protrarrà per cinque ore di stupro tra i vigneti, nonostante le lesioni provocate dalle botte e dall’investimento. Viene violentata ben cinque volte. Quando inzia ad albeggiare, la riporta a poca distanza da dove tutto è iniziato.


I carabinieri della compagnia di Chiari iniziano a lavorare sulla descrizione dell’aggressore fornita dal ragazzo. Viene rintracciato nel pomeriggio successivo, mentre cammina. Ha i vestiti sporchi di sangue. E al collo quel vistoso medaglione a forma di dollaro che la ragazza non potrà mai dimenticare per tutta la vita. Quando arriva alla caserma di Rovato e si sparge la voce che è il responsabile della notte di terrore è in caserma a Rovato, fuori si formano capannelli di persone inferocite. Esce per essere portato in carcere, la gente cerca di raggiungerlo alzando i pugni. Se non è un tentativo di linciaggio, si tratta di qualcosa di molto simile.

 

Nel periodo trascorso da allora il nordafricano rimane per otto mesi in un ospedale psichiatrico giudiziario. La perizia psichiatrica ha stabilito che è in grado d’intendere e di volere. I legali di parte civile non escludono un’azione legale contro lo Stato per un risarcimento danni. Ci sono già stati casi di stupro in cui la richiesta è stata accolta. Nel frattempo il giudice ha stabilito una provvisionale di 70mila euro per lui e di 90mila per lei. Nulla invece per il comune di Rovato che era stato ammesso come parte civile.