Brescia, 13 luglio 2010 - Un tragico incidente, un gesto estremo, un omicidio? Sono tanti gli interrogativi sulla morte di Alessandro Andreoli, un 33enne di Artogne, paese della bassa Valle Camonica trovato cadavere il 2 luglio scorso in un canale di Amsterdam. Il giovane, riconosciuto solo grazie alle impronte digitali, era partito dalla Valle Camonica a fine giugno sembra con l’idea di raggiungere la Germania per un viaggio senza pensieri, forse alla ricerca di se stesso dopo un passato un po’ turbolento.

 

Purtroppo il destino ha voluto che il viaggio di Alessandro finisse nel più drammatico dei modi, con una morte che ha il sapore del giallo in un paese lontano. Non si conoscono, infatti, ancora i contorni della tragedia, toccherà alle autorità olandesi stabilire cosa sia successo al giovane camuno. É un caso, probabilmente, ma pochi giorni fa, poco distante dal corpo di Alesandro e nello stesso canale, è stato trovato il cadevere di Simone Retrosio, 22 anni, torinese e cuoco. Per ora la morte di Alessandro resta avvolta dal mistero anche se, finalmente, dopo giorni di ricerche, gli inquirenti sono riusciti almeno a dare un nome a quel cadavere ripescato da un canale della capitale in un caldo giorno di luglio.


Nonostante, infatti, il corpo sia stato rinvenuto il 2 luglio scorso, l’identificazione di Alessandro Andreoli è stata possibile, grazie a un ricerca internazionale sulle impronte digitali, solo nel fine settimana scorso e in queste ore la notizia della tragica morte del 33enne camuno è arrivata anche in paese, ad Artogne.
Proprio da qui, da via Gianico 22, Alessandro era partito a fine giugno, allegro e pieno di vita, con una gran voglia di viaggiare, aveva salutato il papà Giuseppe e la sorella Federica di un paio di anni più grande. Sembra che i familiari non fossero preoccupati per il silenzio di Alessandro, probabilmente era normale, fino a quando il telefono non è squillato per ricevere la tragica notizia.

 

Immediatamente, il tempo di preparare i bagagli e di espletare qualche formalità, Giuseppe e Federica sono partiti per l’Olanda. Lì gli toccherà il compito del riconoscimento e poi, espletate le pratiche burocratiche, faranno ritorno a casa, sperando nel frattempo che vengano chiarite anche le cause della morte del giovane. In paese, intanto, la notizia, giunta solo in queste ore, ha fatto molto scalpore. La famiglia Andreoli, anche per il ruolo di papà Giuseppe è molto conosciuta e apprezzata e anche se Alessandro, in passato, aveva avuto qualche problema, era ben voluto da tutti.


La famiglia Andreoli era particolarmente unita anche a causa del dramma che 26 anni fa aveva strappato loro la mamma. Il sindaco Maddalena Lorenzetti ha espresso a nome della giunta, del consiglio comunale e della popolazione la sua vicinanza alla famiglia Andreoli. Ora tutti sperano che Alessandro e suoi familiari possano al più presto tornare ad Artogne dove il giovane potrà riposare accanto alla sua mamma.