Dalla salvezza alle ambizioni di serie A: Cellino disegna il futuro del Brescia

Dopo una stagione sofferta, il presidente vuole riportare in alto le Rondinelle

Massimo Cellino (Fotolive)

Massimo Cellino (Fotolive)

Brescia, 21 maggio 2018 - Dal campo, pur se sofferta fino all'ultimo minuto di recupero, è giunta la salvezza che tutti desideravano. Adesso è il momento di far partire, con la decisione e la determinazione richieste da un ambiente che vuole tornare nel calcio che conta, il ciclo e il progetto che il presidente Massimo Cellino ha più volte indicato.

Proprio in questo senso, subito dopo aver chiuso quest'ennesima palpitante stagione, il massimo dirigente della Rondinelle ha cominciato subito a parlare di programmazione, ribadendo di voler puntare in alto, ma di voler compiere i passi che servono al Brescia: "Vogliamo salire in serie A - è l'ammissione dell'ex patron di Cagliari e Leeds - ma lo faremo quando saremo pronti. Adesso dobbiamo progettare la nuova stagione e dobbiamo farlo senza commettere errori. Non voglio buttare un altro anno, ci saranno certamente molti cambiamenti". I due più attesi, al di là di quelli nell'organico societario e in merito alla questione del "progetto Torbole", vanno dritti sull'allenatore e sulla rosa: "Innanzitutto - spiega il presidente Cellino a proposito del primo aspetto - devo ringraziare pubblicamente Pulga per la disponibilità e per quello che ha fatto senza alcun interesse. E' riuscito a salvare la squadra e per questo avrà sempre la mia gratitudine e sarà un amico del Brescia. Parlerà a breve con lui e gli dirò tutto quello che penso. Per quel che riguarda il profilo dell'allenatore che dovrà guidare il Brescia il prossimo anno, voglio innanzitutto un tecnico che fissi le regole e le faccia seguire. In questo momento si fanno tanti nomi ma prima di tutto devo capire che tipo di annata ci aspetta e poi vedremo di non fare errori".

Sbagli non si dovranno commettere nemmeno nella composizione del nuovo organico: "I giovani bravi li vogliamo tenere. Inoltre non punteremo su ultratrentenni che vengono qui per pochi mesi senza lasciare traccia. Per quel che riguarda Caracciolo, parlerà lui con Marroccu (al quale va il mio ringraziamento, senza di lui saremmo retrocessi…) e decideranno insieme, così come spero che si possa risolvere velocemente il disagio manifestato da Minelli, un giocatore nel quale ho sempre creduto".