Brescia, caos in panchina: Gastaldello allenatore, ma non ha il patentino

Dopo l'esorero di Dionigi, terzo allenatore cacciato dall'inizio della stagione, il presidente Cellino sembra intenzionato a puntare sull'ex capitano

Daniele Gastaldello

Daniele Gastaldello

Brescia, 4 febbraio 2021 - Continua l’ormai lunga serie dei colpi di scena al Brescia. Quello che è valido adesso, dopo poche ore viene subito modificato. In questo modo Davide Dionigi, che pure solo alcuni giorni fa ha prolungato sino al giugno 2022, non è più l’allenatore delle Rondinelle, che sabato nel match casalingo con il Cittadella saranno guidate da Daniele Gastaldello.

L’ex difensore, che ha già preso il testimone tra l’esonero di Diego Lopez e l’arrivo dell’ex attaccante, non ha però il necessario patentino e quindi per il prosieguo della stagione sono aperte diverse soluzioni. Il presidente Massimo Cellino, che in questa opaca stagione ha già dato il benservito a tre allenatori (Del Neri, Diego Lopez e Dionigi) ed ha toccato quota dieci allenatori nei suoi quasi quattro anni biancazzurri, deve decidere se proseguire dando fiducia all’ex capitano, che però dovrà essere affiancato da un tutor (si parla del “solito” Ivo Pulga), oppure allungare la lista dei mister che sono passati alle sue dipendenze, puntando su un nuovo arrivo per ricompattare un ambiente che sta perdendo certezze in modo pericoloso.

L’elenco dei candidati alla panchina più calda del calcio italiano sono diversi e vanno da ritorni come quelli di Cosmi e Calori a pretendenti illustri come Zenga e Andrenacci fino alla novità Alessio. Tutto questo senza dimenticare che il presidente delle Rondinelle ha dimostrato a più riprese di poter estrarre dal proprio cilindro soluzioni a sorpresa. Al momento, al di là della presenza in panchina di Gastaldello sabato nella partita al “Rigamonti” con il Cittadella (che è diventata un appuntamento assolutamente da non fallire per i biancazzurri reduci da quattro sconfitte consecutive), l’unica certezza è che non ci sarà Dionigi, che dopo una felice partenza al suo arrivo in terra bresciana è rimasto imprigionato nel tunnel di una crisi che gli ha permesso, alla fine, di raccogliere 11 punti in 10 partite. Un bilancio finale sul quale hanno pesato la sua volontà di puntare sulla difesa a tre (non gradita dal presidente Cellino (contestato pesantemente dai tifosi) e non ricompensata dai risultati) e sul graduale indebolimento della squadra, che a gennaio ha perso tre punti di riferimento come Torregrossa, Sabelli e Dessena senza un’adeguata sostituzione. Al nuovo “corso” tecnico, che in ogni caso sarà il quarto della stagione, il compito di ritrovare certezze e convinzioni, recuperando alla causa biancazzurra anche il bomber Donnarumma…