Brescia, la scelta di Cellino sul ritorno di Corini

Alla ripresa degli allenamenti a Torbole, Eugenio Corini potrebbe tornare alla guida delle Rondinelle, mentre bisogna trovare il cambio di passo per vincere anche la "scommessa-Balotelli"

Occhi puntati verso il massimo dirigente biancazzurro, chiamato a risolvere la crisi

Occhi puntati verso il massimo dirigente biancazzurro, chiamato a risolvere la crisi

Brescia, 2 dicembre 2019 - A Brescia fa piuttosto freddo. Il clima è umido e spesso cadono gocce di pioggia, ma, nonostante questo, sono ore caldissime per il Brescia Calcio che deve trovare il modo di riprendere l’inseguimento ad una salvezza che si sta facendo sempre più complicata. L’attenzione generale è già rivolta alla prima seduta di allenamento settimanale di domani a Torbole, quando le Rondinelle inizieranno a preparare la decisiva trasferta di domenica in casa della Spal. Ci sarà di nuovo Eugenio Corini a guidarle? Il tecnico bagnolese riprenderà il discorso che è stato bruscamente interrotto poco meno di un mese fa? Per rispondere a queste e a tutte le altre domande che coinvolgono il mondo biancazzurro gli occhi di tutti guardano verso il presidente Massimo Cellino. E’ lui che dovrà risolvere l’intricata matassa che sta bloccando il Brescia in fondo alla classifica della serie A. Si attendono, ovviamente, le comunicazioni ufficiali della società biancazzurra, ma, salvo nuovi colpi di scena, il presidente Cellino e mister Corini dovrebbero incontrarsi per definire faccia a faccia le rispettive posizioni e superare eventuali incomprensioni sorte nelle ultime settimane. Una volta superato questo scoglio, la strada verso il ritorno in panchina dello stesso Corini diverrebbe tutta in discesa, con buona pace di Fabio Grosso, che vedrebbe interrompersi la sua avventura su una panchina di serie A dopo tre sole partite ed altrettante sconfitte (con dieci gol al passivo e nessuno realizzato).

Per completare nei dettagli il quadro della situazione è doveroso aggiungere anche un’ipotesi al momento marginale come quella che condurrebbe all’arrivo in biancazzurro dell’ex tecnico del Cagliari, Giovanni Lopez, allenatore che lo stesso Cellino conosce molto bene e che potrebbe rappresentare a sua volta una valida alternativa per cercare di trovare la via d’uscita da questa lunga serie di sconfitte consecutive. In attesa di vedere se domani, come sembra probabile, inizierà il Corini-bis, c’è un altro “nodo” da sciogliere ed è quello relativo ad un Balotelli che per il momento non sta facendo la differenza. La scommessa che SuperMario e il presidente Cellino hanno fatto insieme ad inizio stagione sta rischiando seriamente di naufragare. Di questo ne è consapevole lo stesso massimo dirigente del Brescia, che ha sottolineato il momento difficile che Balotelli sta vivendo soprattutto a livello umano: “Mario è triste perché non riesce ad esprimere il suo calcio. Con lui parlo tutti i giorni e non ho certo bisogno di porgergli le mie scuse. Io volevo sdrammatizzare, ma la mia frase è stata strumentalizzata, non sono certo razzista. Balotelli fa vedere che è un guerriero che sfida tutti, ma non è così. E’ un omone alto un metro e novanta, ma in realtà soffre ed è fragile. Giocare in serie A per salvarsi non è facile. Lui probabilmente pensava fosse più semplice. Ha la libertà di andare via gratuitamente, è lui che deve scegliere la strada, se quella in salita o quella in discesa. Se va via abbiamo perso entrambi la scommessa, se rimane a Brescia può far vedere che è venuto qui per farci vincere”.