Quando Ilicic si accende l’Atalanta dà spettacolo: può ancora far gola a un top club

Otto gol realizzati in campionato, ma il fantasista alterna troppi alti e bassi

Josip Ilicic

Josip Ilicic

Bergamo, 6 marzo 2019 - San Giuseppe ha ricominciato a fare miracoli con il pallone. Due assist a Firenze, una rete e la giocata che ha innescato l’azione del gol di Gosens nella partita contro la Fiorentina. Josip Ilicic si è svegliato, pungolato trovandosi contro a quella maglia viola con cui, in quattro anni, ha viaggiato con troppi alti e bassi, lasciando a Firenze rimpianti e mugugni. E sentimenti, pensando alle lacrime che domenica ha versato al 13esimo minuto, quando lo stadio si è fermato per ricordare il suo amico Astori.

A Bergamo lo sloveno ha trovato una maggiore continuità, con un bottino di 23 reti e una dozzina di assist distribuiti in una ventina di mesi in nerazzurro. Numeri importanti, come gli otto gol realizzati in questo campionato, anche se il fantasista continua ad alternare lampi di genio calcistico a lunghi black out. È il suo limite, quello che gli ha impedito di arrivare a diventare protagonista in un top club. Ma a 31 anni non sarebbe troppo tardi, anche se la sua carriera calcistica dovrebbe concludersi a Bergamo, dato il recente rinnovo del suo contratto con la Dea fino al 2022. Nel calcio di oggi però i contratti valgono fino ad un certo punto e le sirene delle big stanno tornando a cantare per lo sloveno. Domenica in tribuna a Bergamo c’era il direttore sportivo interista Piero Ausilio, inviato da Marotta per seguire un Duvan Zapata che ha giocato maluccio, restando a digiuno per la quarta partita consecutiva. Ai nerazzurri piace il bomber colombiano nell’ottica del dopo Icardi, ma un Ilicic così determinante ai fini del risultato non può non fare gola ai grandi club, anche per la sua capacità di poter entrare a gare in corso e fare la differenza.

La speranza di Gasperini è di averlo con la luna buona anche domenica a Marassi, contro la Sampdoria, dove nel luglio 2017 stava accasandosi. ra tutto fatto per il suo trasferimento, mancavano solo le firme: un blitz dell’Atalanta lo dirottò a sorpresa a Bergamo. Dove Ilicic si presentò con una frase eloquente: «A 29 anni l’Atalanta è il posto migliore in questa fase della mia carriera». Domenica il pubblico doriano lo accoglierà fischiandolo, come fosse un ex, esattamente come accaduto mercoledì sera a Firenze: vediamo se ‘la Nonna’, come lo chiamano i compagni nello spogliatoio per via delle sue continue lamentele sul freddo e gli acciacchi, risponderà ai fischi di Marassi come ha fatto con quelli del Franchi, con dribbling, serpentine e giocate decisive.