#vamosdea: il grido di battaglia di Gomez: ora servono i suoi gol per centrare l’Europa

Il capitano incita la sua squadra sui social. Ma il Papu si gioca anche un posto nella Seleccion

Papu Gomez

Papu Gomez

Bergamo, 24 marzo 2018 - Vamos Dea. In vista della volata finale per tornare nuovamente in Europa il Papu Gomez ha lanciato dalle sue pagine social il nuovo hashtag #vamosdea. Una sorta di grido di battaglia del capitano. L’uomo più atteso per il rush finale. Dove l’Atalanta si gioca la partecipazione alla prossima Europa League e il Papu una maglia per il Mondiale in Russia. Il capitano nerazzurro ha ancora la possibilità di farcela, anche alla luce di quanto annunciato dal ct Sanpaoli su Icardi e Dybala, ma per conquistarsi un posto nella Seleccion dove tornare protagonista in maglia atalantina.

Come lo è stato domenica scorsa a Verona. Un gran gol annullato dal Var, un palo su una bella azione in contropiede, buone giocate e un gollonzo di testa a porta libera per tornare ad esultare dopo un lungo digiuno che si protraeva dal 2 gennaio, dalla rete del 2-0 al San Paolo di Napoli che aveva chiuso la partita di Coppa Italia. Un black out lungo, con tanti errori pesanti, dal rigore sbagliato nella semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juventus alla ghiotta occasione nel finale della gara di ritorno contro il Borussia, quel 2-0 divorato calciando sul portiere, cinque minuti prima del pari dei tedeschi che ha chiuso la corsa europea della Dea.

Errori che hanno pesato, anche sul morale del Papu, sempre difeso dai Percassi, da Gasperini, dai compagni e dai tifosi. Mai messo in discussione. La bella prova di Verona, quel gol ritrovato, sembrano la luce in fondo al tunnel di sei mesi sotto tono dopo un settembre spettacolare da 5 gol, tre in campionato e due in Europa contro Everton e Lione. Poi a inizio ottobre un pestone fortuito di Quagliarella a Marassi, una borsite trascinata per oltre un mese, partite giocate con un piede dolorante, zoppicando e stringendo i denti, alcune domeniche di stop. E un ritorno difficile, con il rigore sbagliato a Liverpool, altre occasioni divorate, il cruccio di quei gol arrivati con il contagocce, una rete inutile il 30 dicembre nella sconfitta 1-2 contro il Cagliari e la perla del San Paolo. Appena due reti in quasi sei mesi, fino al gollonzo del Bentegodi. Proprio quando Sanpaoli non lo ha convocato per le amichevoli inglesi della Seleccion: ma il Papu ha ancora dieci partite per riprendersi il Mondiale. E per riportare l’Atalanta in Europa.