Bergamo, 24 gennaio 2011 - Atalantino dall’estate del 2006, quando fu voluto a Bergamo proprio da mister Colantuono, Adriano Ferreira Pinto va ormai considerato a tutti gli effetti un fedelissimo della Dea. Ma la sua carriera, dopo anni di sola ascesa, ha subito una brusca interruzione l’8 marzo del 2009, quando, durante la sfida di San Siro con il Milan, ha subito il suo primo serio incidente: lesione completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Da allora, causa anche una lunga serie di complicazioni, il vero Ferreira Pinto non si è più visto. Sabato scorso, però, uno squarcio di luce, ovvero la prestazione più che confortante offerta dall’esterno di Quinta do Sol contro il Varese. Una prova che ha immediatamente convinto Colantuono e la dirigenza orobica a puntare decisamente su di lui fino al termine della stagione e a rinunciare dunque al rientro anticipato dell’italo-argentino Schelotto dal prestito a Cesena.

“In questo momento credo di essere più o meno all’80 per cento della condizione – si schermisce intanto il brasiliano – ma ho una voglia tale di dare il mio contributo all’Atalanta che sopperisce anche al ritardo di forma.
Sento di dover ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini durante il lungo infortunio e mi hanno dato la possibilità di rimettermi in gioco. Non dimentico che questo club mi ha rinnovato il contratto proprio mentre ero ko”.

E sabato scorso Ferreira Pinto ha iniziato a ripagare la dirigenza di cotanta fiducia: “Ci tenevo proprio a far bene e credo di esserci riuscito. Magari il risultato finale a reti inviolate non ha entusiasmato il pubblico, ma io sono soddisfatto anche di quello, oltre che della mia prestazione personale. Il Varese è una squadra che corre e picchia, per questo il pareggio non è affatto da buttare. Anche perché sono convinto che nelle prossime settimane cresceremo ancora, sia io che l’Atalanta”.