Gasperini e la coppia nerazzurra in testa: "Questa è una vittoria che ci dà slancio"

Poi il nuovo affondo sulla Super League: "Se ci avessero invitato, io non ci sarei andato"

Gasperini con Mihailovic, prima di "litigare" sull'arbitro

Gasperini con Mihailovic, prima di "litigare" sull'arbitro

Bergamo - «Una bella vittoria, le partite vanno sempre giocare e a volte come stasera diventano più semplici anche se magari alla vigilia c’è un pò di tensione». Gian Piero Gasperini festeggia con la cinquina al Bologna la centesima vittoria in A alla guida dell’Atalanta: «Tre punti importantissimi che ci danno fiducia e slancio, nonostante una partenza con troppa frenesia, sostenuti dalla condizione che ci sostiene, ma a discapito della tecnica e della lucidità - riflette il tecnico nerazzurro -. Ci sono stati molti errori: appena riacquistata un pò di sicurezza, la gara è andata via bene. La squadra sta dimostrando di avere testa e condizione per raggiungere i traguardi stagionali».

 Gasperini ragiona sempre in termini di secondo posto, quello mancato giovedì sera a Roma e acciuffato domenica sera in attesa dei posticipi: «La volata per la qualificazione alla Champions ci vede un pelino davanti alle altre, che se noi non sbagliamo non ci prendono. Mancano 2 punti alla matematica qualificazione in Europa League - aggiunge -. Non sappiamo quanti ne servano alla Champions perché mancano 5 giornate con tanti scontri diretti: come dicevo ieri, meglio guardare avanti e puntare al secondo posto». Infine, sul recupero dell’ultimo infortunato: «Hateboer ci è mancato molto: adesso siamo al completo, anche se tocco ferro». 

Al termine della partita Giampiero Gasperini attacca di nuovo sulla Superleague: “Abbiamo rischiato di chiudere tutto, di non poter più giocare per nessun obiettivo - ha detto il tecnico dell‘Atalanta - Io lunedì scorso credevo che fosse finito il calcio e tutto solo per sistemare i conti di 12 società. Per fortuna in Inghilterra hanno fatto una bella marcia indietro. Noi dobbiamo sempre nutrire la speranza che un ragazzino diventi un grande giocatore e una piccola squadra possa competere con le big“.

La considerazione è basica: “I bilanci per la famiglia Percassi sono legge, non potranno mai spendere 50 milioni per un giocatore o fargli un contratto astronomico. Se ci ritroviamo in una situazione come quella di quei 12 club a Bergamo chiude tutto. Poi dicono che quelle squadre hanno milioni di tifosi e questo giustifica tutto... Ma pensate se a Firenze (Fiorentina-Juve, ndr) si fosse giocato col pubblico, pensate come sarebbero stati messi alla berlina allenatori e giocatori, come è stato fatto in Inghilterra. Poi parlano di questa cosa dell‘invito... Se ci avessero invitato alla Super League, io non ci sarei andato“.