Officine Bukowski, il coraggio di cavalcare l'ondata positiva. Ballandoci su

La band bergamasca pubblica il nuovo singolo 'Tutto cambierà' per "godersi l'eco della libertà"

Bergamo, 16 luglio 2020 – Scrivono “sul ventre della vita contemporanea”. Vogliono “godersi l'eco della libertà”. Alla ricerca del cambiamento, di qualcosa che muti completamente l'andamento della vita ordinaria e frenetica. Col desiderio che “Tutto cambierà” (link al video: https://www.youtube.com/watch?v=C2c5Yqkguwg&feature=youtu.be). Come il titolo del loro ultimo singolo, anticipazione dell'album di prossima uscita.

Loro sono le Officine Bukowski, band alternative/indie rock nata a Bergamo alla fine del 2016, da un'idea di Walter Viola, batterista con alle spalle un'esperienza ventennale e in grado di fondere la propria forte conoscenza indie rock a ritmiche forsennate che volentieri sconfinano in ambienti dub e drum&bass. Il risultato è uno stile musicale che vuole una cosa sola: “La gente ha bisogno di ballare, di battere le mani. Cerca un linguaggio musicale semplice. Che faccia divertire ed emozionare al tempo stesso”, lo spartito di Debora, la cantante e l'autrice dei testi. Arriva dalla “corrente nera” e giura che “senza la musica non saprei immaginarmi”. Lei che con la canzone “Renée” - una lettera scritta a suo padre - “ho capito che la musica avrebbe fatto parte della sua vita”.

Senza, sarebbe stato un errore come l'avrebbe detto Nietzsche. La musica quella diretta e sincera. Senza vergogna. Le Officine sono un “laboratorio” in cui la musica rock si mischia ai concetti del “realismo sporco” di Bukowski e alla visione della vita in cui i protagonisti vivono i sentimenti forti, in maniera anche selvaggia, ma sempre con l'impegno a rinascere. Inseguendo un'ondata positiva. E allora ecco che davvero tutto cambierà. Debora la sua “onda anomala” l'ha trovata nel coraggio (con sofferenza) di rompere con un passato che era diventato monotonia. Perché “il cambiamento non è mai esterno: puoi fare sempre la stessa cosa, ma deve cambiare l'approccio. Alla vita, all'amore, all'amicizia, al lavoro”. Così puoi tornare a godere anche delle persone che ti stanno attorno. Perché, come direbbe Bukowski, “la gente è il più grande spettacolo al mondo. E non si paga il biglietto”.