Maier Cromoplastica Verdellino: speranza per i 92 lavoratori. C'è un'azienda interessata

L'annuncio dei sindacati: "La Regione ci ha fatto sapere della richiesta di informazioni arrivata da una società italiana". A luglio l'annuncio della chiusura da parte dei proprietari baschi

Presidio alla Maier Cromoplastica

Presidio alla Maier Cromoplastica

Verdellino - C'è una speranza concreta per la Maier Cromoplastical’azienda metalmeccanica di Verdellino, nella Bergamasca, che lo scorso luglio aveva annunciato l’intenzione di cessare l’attività. Oggi, martedì 4 ottobre, i funzionari della Regione hanno confermato ai sindacati l'esistenza di un soggetto interessato ad acquisirla e, quindi, a salvare gli 92 posti di lavoro a rischio. 

L'allarme è scattato nel luglio scorso, quando la dirigenza dell'azienda aveva annunciato l'intenzione di cessare l'attività. Seguirono le proteste dei dipendenti, sostenuti dai sindacati e da esponenti politici regionali. Oggi la svolta, dopo che in estate i lavoratori si erano sentiti dire No anche all'ipotesi di cassa integrazione. Per ora non si può parlare nemmeno dell'inizio di una trattativa: al momento è solo giunta una manifestazione d'interesse per l'acquisto dell'azienda. Quello che basta, però, per convincere i sindacati a chiedere alla dirigenza - Maier Cromoplastica è in mano a una multinazionale basca - di valutare con attenzione la proposta e, allo stesso tempo, di attivare gli ammortizzatori sociali per il tempo necessario a intavolare una seria discussione con i potenziali acquirenti.

Il parere dei sindacati

"Che esistesse un interessamento da parte di un soggetto esterno ci era già stato comunicato dai funzionari regionali di PoliS-Lombardia, eppure l’azienda fino ad oggi non ha voluto sentire ragioni, tirando dritto con la decisione di chiudere la procedura di mobilità senza concedere né Cassa integrazione né alcun tipo di incentivo", ha spiegato Vittorio Tornaghi della Fiom-Cgil di Bergamo. L’azienda impiega al momento 92 lavoratori. Sin dall’inizio della vertenza il sindacato ha condannato le modalità scelte dalla multinazionale basca per avviarsi alla chiusura, in particolare per l’opposizione ferma al ricorso a un periodo di Cassa integrazione straordinaria. I lavoratori per un mese, quest’estate, hanno scioperato ad oltranza presidiando i cancelli dell’azienda.

L'aiuto della Regione

"Ancora una volta denunciamo il totale disinteresse dimostrato della Maier nel trovare soluzioni alternative alla chiusura" prosegue Tornaghi. "Solo grazie alla determinazione e all’impegno delle lavoratrici, dei lavoratori e della Regione si pongono le condizioni per provare a salvare questi posti di lavoro - continua il sindacalista - Fortunatamente un intervento delle istituzioni ha convinto i liquidatori e i rappresentanti della società basca a rinviare ulteriormente la discussione al 5 ottobre, cioè a domani, per garantire il tempo necessario alla società interessata (per ora anonima) di avanzare una proposta più formale e convincente. Ora che la manifestazione di interesse è un fatto concreto riteniamo ancor più infondata la volontà della multinazionale di chiudere la vicenda con la cessazione di ogni attività produttiva del sito. Ci aspettiamo dunque che la Maier attivi ora gli ammortizzatori sociali almeno fino alla fine dell’anno per permettere alla proposta di acquisizione di prendere forma e per garantire a lavoratrici e lavoratori un po’ di respiro e la speranza di poter mantenere il loro posto di lavoro". Per domani, mercoledì 5 ottobre, è programmato un nuovo incontro in Regione in occasione del quale si svolgerà un ulteriore confronto con l’azienda alla luce della conferma dell’interesse per l’acquisizione.