Bergamo, tremila imprese perse in 10 anni

Camera di Commercio traccia un bilancio allarmante che deve fare ancora i conti con la pandemia

Carlo Mazzoleni guida la Camera di Commercio di Bergamo

Carlo Mazzoleni guida la Camera di Commercio di Bergamo

Bergamo, 2 febbraio 2021 -  Sono oltre 3mila le imprese bergamasche che negli ultimi 10 anni hanno cessato la propria attività: a fine 2011 erano 86.921 quelle attive iscritte nel Registro della Camera di Commercio, scese a 83.744 al 31 dicembre 2020, con un calo costante a partire da metà 2021 e una leggera ripresa negli ultimi tre anni. E’ il preoccupante dato che emerge da uno studio effettuato dalla Camera di Commercio di Bergamo su dati di Infocamere e Istat. Un bilancio che ora dovrà fare i conti anche con le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria.

Tra il 2011 e il 2020, però, non tutti i settori sono stati costretti a scontare l’arretramento allo stesso modo: il manifatturiero ha dovuto subire le perdite maggiori, con il 4% delle imprese attive che hanno alzato bandiera bianca, mentre il comparto agricolo ha ceduto solo lo 0,2% e il settore del commercio è rimasto sostanzialmente stabile, con il 22,5% sul totale sia all’inizio sia alla fine del decennio. In crescita, invece, le imprese di servizi, che hanno guadagnato il 4,4%. Con alcuni distinguo. I trasporti sono rimasti al 2,5% del totale, alloggio e ristorazione hanno fatto registrare un lieve incremento, pari al +0,7%, come pure le attività finanziarie e assicurative (+0,5%), mentre i servizi alle imprese hanno guadagnato ben 2,5 punti e quelli alla persona 1. La densità imprenditoriale, ovvero il numero di imprese attive ogni 100 abitanti, è diminuita, passando da 7,87% del 2012 a 7,54% del 2020, appena al di sotto dei numeri lombardi. Il calo di densità maggiore si è registrato nelle valli (-0,5%).

Spiega Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo: "Notiamo un fenomeno, che procede a passo lento ma inesorabile. Le imprese individuali, ancora la fetta più rilevante tra le forme giuridiche d’impresa in provincia di Bergamo, cedono lentamente il passo a forme più strutturate e solide di azienda, ossia le società di capitali (dal 24,7% al 29,1%). Questo fenomeno è particolarmente evidente nella manifattura. Un’altra tendenza è la terziarizzazione dell’economia".

La distribuzione territoriale è rimasta costante nel tempo - il 29,5% delle imprese è insediato nell’area urbana di Bergamo, il 30,4% nella fascia collinare, il 24,5% in pianura e il 15,5% nella zona montana - mentre quella per comparti produttivi ha fatto registrare il sorpasso dei servizi sul manifatturiero a partire dal 2015.