Bergamo, segnali di ripresa nella "Bassa": aziende mai così numerose

Treviglio, raggiunta quota 2. 711 con un +4% rispetto all’anno scorso

Il settore delle costruzioni dal 2007 ha visto aumentare di 45 unità le imprese

Il settore delle costruzioni dal 2007 ha visto aumentare di 45 unità le imprese

Treviglio, 19 agosto 2016 - La crisi? Non ancora del tutto alle spalle, almeno se si considerano gli effetti di medio e lungo periodo della recessione iniziata nel 2008. E la ripresa? Più vicina ma ancora fragile e incerta, soprattutto basata su numeri assai risicati e, quindi, non idonei a fornire solide basi per i prossimi mesi. Malgrado, tuttavia, un quadro d’insieme così variabile e complesso, la Bassa Bergamasca si prepara alla ripresa delle attività dopo la pausa per le vacanze all’insegna di un “moderato ottimismo”. Un “sentiment”, come dicono i tecnici, da non sottovalutare e ribadito ieri, nel corso di una conferenza stampa convocata presso il Palazzo municipale di Treviglio alla presenza, fra gli altri, dell’assessore alle Attività produttive, Giuseppe Pezzoni, e il responsabile dello Sportello unico del settore, Pierluigi Giuliani.

L’incontro è servito a presentare i dati raccolti dall’Osservatorio su imprese, commercio e servizi nel periodo gennaio-giugno 2016 e a compiere un raffronto con la situazione di dieci anni fa. “Nei primi sei mesi dell’anno - ha sottolineato Giuliani - la nostra città ha fatto registrare il massimo storico per quanto riguarda il numero di imprese attive. Abbiamo raggiunto quota 2.711, 4% in più rispetto al medesimo periodo del 2015. E, analizzando i singoli comparti, non vi sono stati fenomeni di particolare rilevanza”. Per Treviglio, ha rimarcato Pezzoni, «abbiamo constatato una lieve flessione del commercio, con 4 esercizi in meno rispetto all’ultima rilevazione, circoscritta però alle zone intermedie tra la prima e seconda circonvallazione. Il centro, invece, ha rinsaldato la sua posizione di vertice incrementando di due unità il numero di esercizi con via Roma sempre dominante e le altre strade del centro in condizioni di sostanziale stabilità numerica».

Tali numeri, se incrociati con quelli forniti su Bergamo e provincia dal Servizio studi della Camera di Commercio nel suo report periodico, permettono di affermare che «la situazione a Treviglio è piuttosto incoraggiante. Basti pensare che solo a Bergamo il volume d’affari nel settore del commercio è calato, su base annua, di un altro 1,7 per cento». Cifre comunque risicate, si diceva, rispetto al 2007, quando l’economia marciava col vento in poppa: sempre nella zona di Treviglio, il manifatturiero ha perso 35 aziende (da 363 a 328) e pure l’agricoltura ha pagato un seppur minimo dazio (da 145 a 141). Nel complesso, però, come si è detto le attività sono aumentate e anche un settore da tempo in affanno come l’edilizia è riuscito ad avanzare: 409 imprese nel 2007, 454 nel 2016.