Luca, l’ultimo artigiano dell’acciaio: "Sfido la modernità con un rasoio"

Nella Bergamasca un forgiatore custodisce segreti. E fa tutto a mano

Luca Pizzi all’opera (De Pascale)

Luca Pizzi all’opera (De Pascale)

Onore (Bergamo), 17 marzo 2017 - "Il confine tra arte e sapere artigiano è sottile: a volte lavoro come se fossi soltanto un artigiano ma ci sono dei momenti in cui mi sento veramente un artista". Dalle mani di Luca Pizzi, 51 anni, milanese di nascita ma bergamasco d’adozione, prendono forma piccoli ma preziosi capolavori. Nel suo laboratorio di Onore, in Val Seriana, dal 2009 crea i suoi rasoi: gioielli di inestimabile valore realizzati in acciaio Damasco. Dettagli, perfezione, eleganza.

"Creare rasoi - dice - mi piace moltissimo perché c’è un rapporto immediato tra la costruzione e l’utilizzo dell’oggetto, diversamente dai coltelli che restano spesso solo oggetti d’arte". Pizzi che oggi è anche uno dei pochi forgiatori al mondo a saper lavorare l’acciaio damasco in assenza di ossigeno. Dopo il liceo artistico, ha scelto di assecondare la sua passione per l’arte perfezionandosi all’accademia di Belle Arti Carrara. Una vena artistica la sua che si è manifestata fin da giovane. Dopo le prime esperienze lavorative nel campo edile, a vent’anni forgia la prima lama e da allora ha continuato a specializzarsi fino a diventare un maestro nella lavorazione dell’acciaio Damasco.

Una tecnica antica e complessa, oggi custodita soltanto nelle mani di pochi artigiani che, con l’unione a forgia di diversi tipi di acciai, ferri e metalli, grazie alle stratificazioni che questi formano, ottengono lame con preziosi effetti artistici, disegni e colorazioni. "Anche se la tecnologia avanza a passi incredibili c’è sempre qualche spunto innovativo che arriva proprio dalla consapevolezza del saper fare, perché non dimenticare le nostre radici aiuta anche a guardare avanti", racconta. Per vedere la luce un rasoio di Luca Pizzi ci mette giorni interi e un lungo processo che tocca diverse fasi, dalla forgiatura fino alla finitura che, attraverso varie molature, consegna nelle mani dell’artigiano un oggetto perfetto. Soltanto alla fine, quando il rasoio non ha più difetti, si creano i ricercati effetti damascati e i giochi di colore con l’immersione in un bagno di sale o di acidi. "Difficilmente creo qualcosa dal disegno: il mio lavoro nasce tutto dal fare. Prendo in mano un pezzo di acciaio e un martello e quello che si crea è sempre una sorpresa", spiega. Dopo aver ricevuto prestigiosi riconoscimenti in tutta Italia Luca Pizzi, nel 2014 ha anche ottenuto il Premio per l’Innovazione dalla Camera di Commercio di Bergamo per il brevetto di un forno per la forgiatura.