Parole per ricordare, da Abatino a Zorro: il dizionario per conoscere l'Italia di oggi

Nel volume oltre 7mila parole ed espressioni entrate nell'uso comune e nella memoria collettiva, dalla "Milano da bere" a Vermicino

Copertina dizionario Parole per ricordare

Copertina dizionario Parole per ricordare

Chi è l'utilizzatore finale? Perché si dice piove governo ladro? Cosa indica l'oro di Bologna? E chi era Abatino? A queste e a migliaia di altre domande risponde "Parole per ricordare", dizionario della memoria collettiva di Massimo Castoldi e Ugo Salvi, edito da Zanichelli. Non a caso lo stesso editore del più noto Zingarelli, che da decenni accompagna milioni di studenti (e non solo) nella stesura e revisione dei componimenti di italiano. Parole per ricordare, presentato alla libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo, non è solo un dizionario della contemporaneità, ma è una sorta di vademecum per rileggere la più recente storia d'Italia, attraverso il linguaggio pubblicitario, radiotelevisivo e giornalistico. Dal sogno della "Milano da bere" all'"Uomo del Monte",  da "Vermicino" a "Cantagallo", da "Abatino" al "Reuccio", da "daghela avanti un passo" a "esame finestra".

Tra le settemila parole ed espressioni raccolte dagli autori, si ritrovano luoghi, vicende, personaggi, frasi di uso talmente comune che sarà capitato almeno una volta di averle sentite pronunciare. E se agli italiani dai 30 anni in su riesce facile identificare l'Avvocato, il Cavaliere, il Re del liscio, il Blasco, il Pirata, Codino magico e tanti altri protagonisti della più recente storia politica, economica, sportiva e musicale del nostro paese, lo stesso risultato non è così scontato per le nuovissime generazioni, come per gli stranieri. Per chi oggi frequenta le superiori "Parole per ricordare" diventa un dizionario da affiancare all'inossidabile Zingarelli, una lente per conoscere la storia pop del nostro Paese e riconoscere la pietas, il rispetto o il sarcasmo che si celano dietro i soprannomi affibbiati a noti personaggi.

"Le Parole per ricordare - spiegano gli autori - rivelano come la lingua sia un luogo dove ogni generazione lascia tracce e può ritrovare se stessa: raccogliere queste parole significa offrire a chi conosce l’Italia e la sua cultura un libro nel quale riconoscersi, ad altri un aiuto per condividere la vitalità di una lingua e dei suoi usi figurati, a tutti un pretesto per scoprirne la storia, le continue trasformazioni e gli incontri tra passato e presente". La seconda edizione di Parole per ricordare, pubblicata a 18 anni dalla prima, offre un dizionario aggiornato, ampliato con oltre mille nuovi lemmi. Molte voci sono arricchite dall’indicazione degli argomenti e suddivisi per categorie, che spaziano da sport ad abbigliamento, da Risorgimento a radio. Ma non è tutto. Alla fitta rete dei rimandi, che collegano tra loro le voci, si aggiungono i percorsi, che raccontano storie o personaggi attraverso le parole a essi legate. "Parole per ricordare" è presente anche in versione digitale.