Zogno, una guardia medica per 50mila utenti

La carenza di camici bianchi affligge un bacino enorme. In sofferenza anche l’assistenza di base: il caso di Treviglio

Guardia medica

Guardia medica

Bergamo - Una guardia medica per oltre 50mila persone. Un fenomeno, quello della carenza di medici, che preoccupa un po’ tutta la Bergamasca. L’ultimo grido di allarme viene dal segretario provinciale della Fismu (Federazione italiana sindacale dei medici uniti) Marcello Brambilla che, fra i numerosi casi, segnala quanto accaduto all’ex guardia medica di Zogno lo scorso fine settimana.

"L’organico dovrebbe essere di cinque medici – rivela Brambilla – ma ne è rimasto solo uno. Il secondo medico ha lasciato perché diventerà medico di base in formazione. Ora, su oltre 50 turni mensili, questo mese ne sono coperti sì e no cinque. Succede poi, come settimana scorsa, che la guardia medica di Bergamo sia scoperta e che quella di Villa d’Almè non riesca a coprire tutto il lavoro. E così il medico in servizio a Zogno deve farsi carico delle chiamate della Valle Serina e di Bergamo fino a Torre Boldone. Un bacino d’utenza enorme, di oltre 50mila persone, anziché le 6.500 previste dalla normativa nazionale e le 20mila di quella regionale".

La carenza che preoccupa maggiormente, però, è a Treviglio. Secondo il segretario provinciale del sindacato dei medici, il personale disposto a coprire il servizio ci sarebbe anche. "Il problema – spiega Brambilla – è che le condizioni sia di organizzazione sia economiche non sono così incentivanti. Questa situazione porta a un superlavoro dei medici in servizio nelle guardie mediche: in questo modo non si è in grado di lavorare bene e magari si è soggetti a errori".

Sottolinea Roberto Moretti, direttore della struttura di Ats Bergamo che gestisce l’assistenza primaria: "Da mesi abbiamo una situazione di carenza soprattutto su Bergamo Ovest, Treviglio e Seriate. I medici fissi per la continuità assistenziale sono pochi e spesso devono coprire più turni: ne servirebbero 200, ne abbiamo un centinaio. Ci sono poi medici disponibili, in genere specializzandi che lavorano già negli ospedali, ai quali chiediamo un minimo di otto turni al mese. Ma prestano servizio quando possono, e vanno comunque ringraziati". Ats ricorda comunque che è in corso una riorganizzazione per ovviare alle difficoltà.