Zanica, è l’ex palaghiaccio il primo hub di stoccaggio degli aiuti per i profughi ucraini

Si moltiplicano nella Bergamasca le iniziative per venire incontro alle esigenze dei rifugiati: c’è chi offre un alloggio, chi una stanza o il proprio tempo

I volontari impegnati nel polo di stoccaggio degli aiuti operativo a Zanica

I volontari impegnati nel polo di stoccaggio degli aiuti operativo a Zanica

Zanica (Bergamo) - Prosegue l’impegno umanitario della Bergamasca a favore dei profughi ucraini. Sarà l’ex palaghiaccio di Zanica il primo hub di stoccaggio di aiuti per l’Ucraina ad aprire nel territorio orobico. Sarà operativo, molto probabilmente, per il fine settimana o inizio della prossima. "C’è voglia di partire subito con la raccolta dei beni - spiega Damiano Amaglio, consigliere provinciale delegato all’Associazionismo -, senza aspettare che tutti gli hub siano operativi". Sono 6 quelli previsti e ne sono stati individuati altri tre. Oltre a quello di Zanica, uno ad Albino, nell’ex sede del corriere Gls di via Partigiani, e l’altro a Treviglio, nel capannone della Sabb-Servizi ambientali Bassa Bergamasca. Prosegue Amaglio: "I primi 3 centri di stoccaggio sono lungo una diagonale che attraversa l’intero territorio. In Val Brembana cerchiamo una struttura adeguata. Abbiamo chiesto la collaborazione della Comunità montana e delle associazioni di categoria. Si sta ragionando sull’ipotesi Antegnate e un hub tra Dalmine e l’Isola Bergamasca". Si cercano strutture di almeno 500 mq, in posizione comoda, con parcheggi e spazi adeguati di movimentazione.

Conclude Amaglio: "Bisogna mettere a sistema un modello, senza creare sovrastrutture o circuiti alternativi. Anche perché l’emergenza è destinata a protrarsi". Intanto da Palosco, giovedì sera, è partito d’urgenza un pullman diretto al confine polacco, a circa 50 km dall’Ucraina: qui verrà consegnato un carico di beni di prima necessità raccolti in paese e verranno prelevati 120 bambini provenienti da un orfanatrofio colpito dalle bombe. L’iniziativa è nata grazie al vigile del fuoco in pensione Sergio Cascio che ha raccolto l’appello dell’associazione culturale ucraina di Bergamo Zlaghoda. Sono già 100, infine, le offerte arrivate alla piattaforma “Bergamo per l’Ucraina“ attivata nei giorni scorsi dal Comune di Bergamo per trovare un alloggio ai rifugiati. C’è chi mette a disposizione un appartamento o solo una stanza, chi chiama per offrire qualche ora del proprio tempo libero e chi per accogliere dei minori non accompagnati. "Sono solo i primi contatti - dice l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina -. Il sito è online da pochi giorni ed è già diventato un punto di riferimento importante per orientare gli aiuti, perchè in costante dialogo con la comunità". Il sito aperto dall’amministrazione comunale del capoluogo orobico è bergamoucraina.it ed è stato pensato anche per gli ucraini che non sanno a chi rivolgersi. Tutte le informazioni saranno disponibili presto anche in ucraino, grazie alla traduzione di una docente dell’Università di Bergamo.