Yara, l’esperto della famiglia: "Ora è la scienza che parla"

"Non voglio sbilanciarmi, ma in questo momento è la scienza che parla: e non c’è dubbio che il Dna trovato su Yara sia quello di Bossetti"

Il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti

Il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti

Bergamo, 3 luglio 2014 - "Sul caso Yara è la scienza che parla". Giorgio Portera, ex ufficiale dei Ris di Parma, è il genetista nominato dalla famiglia Gambirasio per seguire le indagini sull'omicidio della propria figliaYara, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata cadavere tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola.

Per il delitto il lavoro degli inquirenti è stato lungo e complesso, fino ad arrivare al fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giugno con l'accusa di essere il killer della ragazzina, dopo che le tracce del suo Dna sono state trovate sui leggins e sugli slip. In questi giorni l'indagine si sta concentrando sul carpentiere di Mapello, alla ricerca di indizi che confermino l'accusa.

Martedì a Parma si sono svolti i rilevi sull'auto e sul furgone del 44enne, alla presenza dei due legali nominati dalla difesa, Sarah Gino, che fa parte del laboratorio di Scienze criminalistiche del dipartimento di Anatomia dell'Università di Torino. Oltre che allo stesso Giorgio Portera:

"E' ancora presto per trarre conclusioni sui rilievi effettuati - spiega il genetista - nei prossimi giorni saranno analizzati con precisione i vari reperti". E ancora: "Non intendo sbilanciarmi, dico solo che in questo momento è la scienza che parla. Il Dna sul cadavere di Yara è acclarato che appartenga a lui". Il genetista non esclude poi la possibilità di un possibile complice ma precisa: "Attualmente non ci sono elementi per escluderlo o confermarlo".

LE INDAGINI - Dopo i rilievi effettuati negli ultimi giorni dai carabinieri del Ris di Parma sui veicoli di Massimo Bossetti, ora i reperti trovati sono al vaglio dei laboratori degli stessi carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche. I tecnici dovranno stabilire esattamente di cosa si tratta, se di sangue oppure di altre sostanze.