Caso Yara, Corte nega a difesa Bossetti l'accesso ai reperti

I legali di Massimo Bossetti avevano avanzato l'istanza in vista di una possibile revisione della sentenza. La Procura orobica si era opposta

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo -  La difesa di Massimo Bossetti non potrà accedere ai reperti nel processo che ha visto il muratore di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. A negarlo è stata la Corte d'Assise di Bergamo respingendo l'stanza presentata dai due avvocati del muratore, Claudio Salvagni e Paolo Camporini. I giudici della Corte d'assise di Bergamo hanno infatti rigettato la richiesta dei difensori di aver accesso ai reperti del processo conclusosi con la condanna all'ergastolo per l'omicidio della giovane ginnasta. I difensori non potranno nemmeno effettuarne la ricognizione.

I difensori di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camopirini non potranno quindi avere accesso ai corpi di reato e nemmeno ai Dvd con la raccolta fotografica eseguita dai carabinieri del Ris nell'ambito delle indagini, né alle "caratterizzazioni" dei profili genetici del Dna eseguiti dagli stessi Ris e dalla Polizia giudiziaria. La difesa aveva avanzato l'istanza in vista di una possibile revisione della sentenza. La Procura orobica si era opposta alla richiesta.