Caso Yara, Bossetti: "Trasferitemi in un carcere dove posso lavorare"

Fischi e grida nel carcere di Bergamo dopo la conferma dell'ergastolo per il muratore di Mapello

Massimo Bossetti

Massimo Bossetti

Bergamo, 13 ottobre 2018 - "Vorrei essere trasferito in un penitenziario dove poter lavorare. Per non impazzire chiedo di poter essere utile, di lavorare. Oggi non ho più nulla, mi resta il pensiero dei miei figli e della mia famiglia». Così Massimo Bossetti dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Lo rende noto la trasmissione Quarto Grado. Dopo il verdetto con cui, ieri notte, la Cassazione  ha confemato la condanna all'ergastolo per la morte di Yara Gambirasio, il muratore di Mapello avrebbe trascorso la notte insonne e piangendo. Avrebbe inoltre incontrato il cappellano del carcere, e anche la moglie. 

Il verdetto degli ermellini è stato accolto nel carcere di  Bergamo, dov'è recluso Bossetti, con fischi e grida. Tra le grida, si sentono anche quelle di un detenuto che dice "giustizia".