Processo Yara, i giudici: "Bossetti sta bene, nessun rischio di suicidio"

Massimo Bossetti resterà in carcere e non andrà in una comunità. I giudici hanno respinto la richiesta dei suoi avvocati che faceva leva su una presunta depressione che si era manifestata anche con gesti autolesionistici

Massimo Bossetti (Foto Facebook)

Massimo Bossetti (Foto Facebook)

Bergamo, 29 luglio 2015 - Massimo Bossetti, il muratore arrestato lo scorso anno per l'omicidio di Yara Gambirasio, resterà in carcere e non andrà in una comunità come richiesto dai suoi legaliI giudici della Corte d'assise di Bergamo hanno respinto una richiesta degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini che faceva leva su una presunta depressione di Bossetti che si era manifestata anche con gesti autolesionistici - smentiti però dai responsabili del carcere - dopo che, nell'ultima udienza del processo a suo carico, erano stati citati due uomini che avrebbero avuto una relazione con sua moglie.

Nell'ordinanza con cui respingono la richiesta dei domiciliari in una comunità e di una perizia psichiatrica, i giudici scrivono che Bossetti si presenta «in buone condizioni generali» ed è «per nulla incline a gesti anticonservativi»Per la Corte, l'incompatibilità con il regime carcerario «è esclusa da costante monitoraggio dello stato psichico del detenuto che dovrà essere mantenuto e se necessario intensificato».

Gli unici problemi di Bossetti, secondo la Corte, sono "qualche episodio di faringite, lombalgia e problemi connessi all'ernia inguinale, per cui è stato recentemente operato". Aveva perso qualche chilo dopo l'arresto, ma attualmente ne pesa due in più rispetto all'arrivo in carcere. Lo psicologo e lo psichiatra del carcere non hanno "mai segnalato problematiche tali anche solo da far sospettare un problema di compatibilita'", tanto che sono stati sospesi i farmaci tranquillanti in precedenza utilizzati per dormire. Quindi niente arresti domiciliari: "il monitoraggio del carcere, rappresenta la massima garanzia per l'incolumità e la salute dell'imputato".