Volo atterrato a Orio, su sei positivi in cinque hanno la variante indiana

Un caso di “inglese“. Continua anche per gli altri passeggeri la quarantena presso una struttura alberghiera dedicata

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Cinque casi di variante indiana, uno di variante inglese. È il risultato del sequenziamento effettuato dall’ospedale Sacco di Milano sull’Rna dei tamponi molecolari risultati positivi al Coronavirus per i sei passeggeri presenti sul volo giunto lunedì dall’India e atterrato nello scalo bergamasco di Orio al Serio. Al momento dell’atterraggio con l’ultimo volo autorizzato dall’India, tutti i 146 passeggeri erano stati sottoposti a tampone antigenico da parte di Ats Bergamo. Dallo screening erano emerse 6 positività, poi confermate da tampone molecolare. Era partita quindi la procedura per la genotipizzazione, i cui esiti sono stati resi noti ieri sera dall’Agenzia di tutela della salute di Bergamo: un tampone presenta la variante inglese, 5 quella indiana di tipo 2. Per quest’ultima, si tratta dei primi casi riscontrati in Lombardia.

Nel frattempo, i sei passeggeri positivi (come peraltro tutti gli altri 140 presenti sul volo) sono stati messi in isolamento presso i Covid Hotel Mercure di Bergamo e La Muratella di Cologno al Serio dal 3 maggio. Come previsto dalle ordinanze del ministero della Salute del 25, 28 e 29 aprile (relative alle misure per la gestione del contenimento dell’epidemia per chi ha soggiornato in India oltre che Bangladesh e Sri Lanka), vi resteranno fino allo scadere dei 10 giorni. Al termine della quarantena, Ats Bergamo Ats garantirà l’effettuazione di un ulteriore test molecolare a tutti gli altri passeggeri, tra cui risultano anche una decina di bresciani, che erano però negativi al tampone. Tutti i passeggeri, prima di partire da Amristar, nel Punjab, avevano comunque presentato l’esito negativo di tampone molecolare o antigenico fatto 72 ore prima. Lo screening all’arrivo ha consentito di intercettare subito le positività, evitando di innescare nuovi focolai.

Intanto, Ats Bergamo ha continuato ad operare sull’altro fronte della lotta a Covid, quello della vaccinazione. "Lavoriamo per essere pronti a fare 20mila vaccini al giorno, nel momento in cui saranno disponibili", ha assicurato il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi, durante la call con i sindaci della provincia. "In base al target nazionale di 500mila vaccinazioni al giorno – ha spiegato - a Bergamo ne dovremmo fare 8.500: durante lo stress test di settimana scorsa il nostro sistema ha dimostrato che è possibile fare 20mila, confermando la capacità operativa della rete degli hub territoriali".

Nel complesso, dall’8 al 22 maggio ci sono 141.285 disponibilità, già quasi tutte coperte: con l’apertura alla fascia 50-59 da lunedì, si prevede di saturarle completamente. Uno sforzo corale, quello messo in campo per la campagna massiva, che sta comunque dando i suoi frutti. L’incidenza di positività nella Bergamasca è a 81100mila, il livello più basso della terza ondata. L’area più critica è l’Alto Sebino, ma con valori non preoccupanti.

F.P.