Vitamina D3, valido alleato nella battaglia al Covid

Secondo una ricerca realizzata dai medici di Oncologia dell’Asst Begamo Ovest le sue proprietà contribuiscono alla modulazione della risposta immunitaria

Un laboratorio

Un laboratorio

Treviglio (Bergamo), 16 maggio - L’utilizzo della vitamina D3 può rappresentare, insieme alle misure preventive già in atto (isolamento e uso delle mascherine), e soprattutto ai vaccini, un ulteriore ausilio a disposizione dei medici per combattere il Covid: la vitamina D3, infatti, sembra possedere proprietà importanti nel modulare la risposta immunitaria alle infezioni. E’ quanto emerge dall’analisi effettuata dalla Unità operativa di Oncologia dell’Asst Bergamo Ovest, presidio ospedaliero di Treviglio-Caravaggio, in collaborazione con i colleghi dell’UO di Medicina Generale, reparto che sta affrontando in prima linea questa battaglia. 

Lo studio ha avuto come termine i lavori pubblicati sui principali motori di ricerca scientifici, come, per esempio, Pubmed, fino al 31 gennaio 2021. A tale data 43 lavori sono stati raccolti ed analizzati dai medici dell’Asst Bergamo Ovest Andrea Luciani (direttore Oncologia), Fausto Petrelli (oncologo), Paolo Colombelli (medicina generale) e Giuseppina Dognini (medicina). Il dato più rilevante è stato che i soggetti con valori insufficienti di vitamina D avevano un rischio più elevato di 1,26 volte di contrarre l’infezione e, soprattutto, la malattia si presentava in forma più grave, intesa come rischio di intubazione o, comunque, di accesso in terapia intensiva: 2,6 volte più alto. Allo stesso modo i pazienti con valori inadeguati di vitamina D presentavano una più alta mortalità complessiva.

Secondo l’analisi, i dati, seppur basati su osservazioni a posteriori, mostrerebbero che coloro che assumevano integratori a dosi variabili di vitamina D3 prima, o li hanno ricevuti durante il ricovero, avevano un rischio notevolmente ridotto di mortalità o di contrarre forme severe di Covid. I dati della ricerca, sempre stando agli autori, suggeriscono che, in primo luogo, è necessario mantenere un’adeguata concentrazione di vitamina D3, in particolare nei soggetti anziani. In questo senso il ruolo dei medici della medicina di base è fondamentale per il monitoraggio e la prescrizione di tale integrazione. La vitamina D3, inoltre, è economica, di facile assunzione e soprattutto non ha particolari effetti collaterali, tranne che in caso di abuso.

In secondo luogo, l’analisi ha accertato che in pazienti affetti da Covid è importante identificare la carenza di vitamina D per poi poterla correggere nell’organismo, riducendo quindi il rischio di una evoluzione sfavorevole della malattia. Infine, concludono i medici autori della ricerca, alla luce delle evidenze della letteratura attuale, sarebbe auspicabile poter includere tale esame nei protocolli clinico-terapeutici ministeriali e locali.