L’allevamento di visoni non si tocca. Il Tar ha accolto il ricorso dei titolari

Lo stop imposto dal sindaco di Antegnate sarà valutato a febbraio di Michele Andreucci

Una manifestazione contro  l’apertura dell’impresa

Una manifestazione contro l’apertura dell’impresa

Antegnate, 14 giugno 2015 - C’è una svolta nella vicenda dell’allevamento di visoni di Antegnate, che numerose polemiche ha suscitato negli ultimi mesi, con gli ambientalisti in prima fila per bloccare l’attività della struttura. Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso presentato dai titolari dell’allevamento contro lo stop imposto dal sindaco Andrea Lanzini, che vietava l’attività in questione a causa del mancato rispetto delle distanze previste dal Piano di governo del territorio di Antegnate fra la cascina San Rocco, luogo dove l’allevamento ha sede, e un’area edificabile individuata dallo strumento urbanistico locale a ridosso dell’ex strada statale 11. L’ordinanza, firmata dai giudici amministrativi Giorgio Calderoni, Stefano Tenca e Antonio De Vita, stabilisce dunque che l’allevamento di visoni può, almeno per il momento, continuare la sua attività.

L'ordinanza del Tar fissa per il 16 febbraio del 2016 il giorno dell’udienza nel corso della quale la controversia sarà esaminata nel merito e sarà emessa una sentenza. Secondo i tre giudici firmatari della sospensiva, «il danno grave e irreparabile in capo alla parte ricorrente (i titolari della struttura, ndr), legato all’attuale fase del ciclo produttivo dei visoni che, laddove fosse interrotta con lo sgombero del ricovero, potrebbe addirittura provocare la morte degli animali, non è bilanciato da un interesse pubblico dello stesso rilievo, senza contare che le possibili conseguenze negative per l’igiene pubblica e l’ambiente non sono state adeguatamente evidenziate dalla difesa comunale. Né le violazioni di tipo edilizio, urbanistico e ambientale addebitate al ricorrente risultano incontestabili».

La decisione del Tar ha sorpreso gli animalisti, che hanno annunciato di essere pronti a denunciare i giudici. «È un provvedimento che non condividiamo - sottolinea Valerio Vassallo, vicepresidente del Meta-movimento etico tutela animali e ambiente, da sempre in prima linea contro l’allevamento antegnatese -. Con questo tira e molla ci sembra di vivere un nuovo caso Green Hill. Se il sindaco di Antegnate, Pgt alla mano, dice che l’allevamento non rispetta la normativa sulle distanze dalle aree edificabili, quello non può esistere. Punto e basta. C’è una norma? Sì? Allora deve essere rispettata. La vicenda non finisce qui. Anzi, se sarà il caso denunceremo i giudici del Tar, che hanno firmato l’ordinanza di sospensiva, per favoreggiamento».