Osio Sotto, un giorno in cella: esce e stupra ancora

Vittima la commessa di un centro estetico. Senegalese incastrato dal Dna

Violenza sessuale (foto archivio)

Violenza sessuale (foto archivio)

Bergamo, 30 luglio 2019 - Uno stupratore seriale, che non si accontentava di violentare le sue vittime, ma le rapinava pure. È il ritratto di M.D., immigrato senegalese di 29 anni, muratore saltuario residente a Verdellino, nella Bergamasca, pregiudicato, arrestato dai carabinieri di Treviglio con le accuse di violenza sessuale e rapina aggravata.

Secondo le contestazioni, sarebbe lui l’uomo alto e corpulento che la sera del 7 giugno scorso (ma la notizia è trapelata solo ora), intorno alle 23, era entrato in un centro estetico di Osio Sotto, alle porte di Bergamo, dove ha aggredito con un coltello la commessa di 27 anni che stava chiudendo, facendosi consegnare 200 euro. Poi l’aveva violentata ed era fuggito. Un personaggio spietato e pericoloso, che nel 2014 aveva subìto una condanna per violenza sessuale a un anno e 2 mesi. La pena era stata però sospesa e l’uomo era dunque stato rimesso in libertà dopo un solo giorno di carcere. Una circostanza, questa, che ha scatenato ieri le polemiche sui social, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che è tornato a chiedere al Parlamento di approvare la proposta leghista sulla castrazione chimica.

Questa volta, però, per il pregiudicato senegalese sarà difficile sfuggire a una lunga permanenza in carcere. A incastrarlo, oltre al riconoscimento da parte della vittima, è stato il Dna. La ragazza, infatti, il giorno dopo l’aggressione ha denunciato l’accaduto ai militari dell’Arma, che nel centro estetico hanno raccolto materiale biologico appartenente all’uomo e hanno sequestrato gli indumenti della 27enne, che durante l’aggressione aveva graffiato e morso il bruto. Tutto questo materiale è stato inviato al Ris di Parma per le analisi comparative, che hanno consentito di arrivare al dna del violentatore. Non solo. La commessa ha anche riconosciuto il senegalese in un album con le foto segnaletiche che i carabinieri le hanno sottoposto.

Una settimana dopo la violenza alla commessa, il 13 giugno, una prostituta lituana denuncia un tentativo di violenza sessuale ancora a Osio Sotto, a 200 metri dal centro estetico e la lucciola riconosce tra le foto segnaletiche che le vengono sottoposte, lo stesso senegalese. Il quale, grazie alle intercettazioni telefoniche, viene bloccato per strada il 25 giugno e sottoposto al prelievo della saliva: il confronto con le tracce biologiche trovate nel centro estetico conferma che il violentatore è lui. Sia la commessa, sia la prostituta, inoltre, lo riconoscono nel corso di un confronto all’americana. Così l’uomo finisce in carcere a Bergamo il 27 giugno scorso. Ma non è finita: l’immigrato è stato riconosciuto anche da un’altra prostituta, che nel novembre del 2018, a Osio Sotto, era stata aggredita e rapinata mentre era con un cliente. Tre donne puntano il dito contro di lui e dalla banca dati emerge infine la condanna a un anno e due mesi (pena sospesa) del 2014 per violenza sessuale ai danni di una quarta donna, aggredita e molestata in un parcheggio, sempre a Osio Sotto.