Villa d'Almè, l'abbraccio tra Denis e la mamma di Alessandra

La ragazza morta per un colpo di pistola alla testa: per gli inquirenti è stata una tragedia, il fidanzato indagato per omicidio colposo

Denis Zeni e Alessandro Cornago

Denis Zeni e Alessandro Cornago

Bergamo, 19 gennaio 2018 - C’è un'istantanea che sintetizza l’assurda tragedia avvenuta mercoledì sera in un appartamento di via Dei Mille, a Villa d’Almè. Denis Zeni, 21 anni, sta per uscire dalla caserma dopo l’interrogatorio davanti al pm di turno, Maria Cristina Rota. Ha gli occhi rossi per il pianto. In quell’istante arriva in caserma la mamma di Alessandra Cornago, di Ponteranica, fidanzata e coetanea di Denis, morta con un colpo di pistola in piena fronte. Lorena Valetti (ha un negozio di parrucchiera) è accompagnata da un carabiniere. Il marito Gianluigi è all’estero per lavoro. Alessandra era la terza figlia, dopo Lorenzo, 26 anni, e Federica, 25 anni. La signora Lorena fa due passi, il suo sguardo incrocia quello di Denis, si avvicina a lui, lo abbraccia forte e scoppiano a piangere. Cercano di consolarsi a vicenda. In un amen la storia di una giovane coppia (stavano assieme da un paio di anni) è stata stravolta.

Denis ora, difeso dall’avvocato Marco Zambelli, è indagato a piede libero per omicidio colposo. Un passo obbligatorio per chiarire tutti gli elementi. Il suo telefonino, come quello della vittima, è stato sequestrato perché gli inquirenti vogliono essere sicuri al cento per cento che tra i due non ci fossero problemi. Finora non è emerso nulla del genere. Sequestrato anche il pc a casa di Denis, acceso all’ora della tragedia. Mercoledì l’autopsia della ragazza.

Gli inquirenti non sembrano aver dubbi sul fatto che Alessandra, studentessa universitaria, uccisa con un colpo di pistola Glock appartenente a Denis, sia morta per una disgrazia. Mercoledì era appena rientrata da Milano, dopo una lezione alla Cattolica dove studiava Lingue. Denis, magazziniere, fino a un anno fa guardia giurata alla Fidelitas, era andato a prenderla. Sono quasi le 19, ora di cena. «Ciao mamma, mi fermo qui da Denis e arrivo più tardi». I due stavano programmando le vacanze di Pasqua, un viaggio a Roma con un cofanetto viaggi che il ragazzo custodiva in una piccola cassaforte in camera da letto. Dentro c’era pure la pistola, detenuta regolarmente, del vecchio lavoro da guardia giurata. Ogni tanto la usava al poligono.

È stata la fine. Secondo quanto ricostruito dal ragazzo nell’interrogatorio, con una versione che corrisponde ai primi accertamenti di carabinieri e magistrato, per prendere il cofanetto viaggi Denis ha dovuto spostare la Glock. L’ha afferrata e passata alla fidanzata, che l’ha impugnata dalla canna per non toccare il grilletto. I due erano vicini. Tolto il cofanetto viaggi, la ragazza ha ripassato la pistola, ma nel momento in cui lui l’ha presa, sarebbe partito il colpo. Uno solo, che l’ha centrata in piena fronte. Denis si è lanciato sulla fidanzata, ha tentato di soccorrerla, mentre la madre, che era in cucina, ha dato l’allarme. Più tardi è arrivato anche il padre, ex carabiniere in pensione. Quando il personale del 118 ha raggiunto Villa d’Almè, per Alessandra non c’era nulla da fare.