Villa d'Almè, uccisa da un colpo della pistola del fidanzato: una tragica fatalità / FOTO

La giovane avrebbe trovato la pistola nel cassetto e, nel passarla al ragazzo, è partito un proiettile che l'ha colpita alla testa. Mercoledì l'autopsia

Denis Zeni e Alessandro Cornago

Denis Zeni e Alessandro Cornago

Villa d'Almè (Bergamo), 18 gennaio 2018 - Due comunità sconvolte, quelle di Villa d'Almè e di Ponteranica, per la tragedia avvenuta ieri sera a casa di Denis Zeni, ex guardia giurata di 21 anni, dov'è morta la sua fidanzata e coetanea Alessandra Cornago, studentessa ventunenne di Ponteranica, colpita da un proiettile partito dalla pistola del ragazzo. Il ragazzo è indagato a piede libero per omicidio colposo. 

L'autopsia sul corpo di Alessandra sarà eseguita mercoledì prossimo l'Cornago. Gli inquirenti hanno sequestrato gli smartphone dei due fidanzati e il computer su cui stava studiando la vittima. Denis aveva in camera da letto una pistola perché, per circa sei mesi e fino a un anno fa, aveva lavorato come guardia particolare giurata all'istituto di vigilanza privato Fidelitas. Dopo aver lasciato l'istituto, aveva continuato a detenere legalmente l'arma. La reazione del giovane, secondo gli inquirenti, non lascia dubbi sull'involontarietà dell'episodio: ha cercato di rianimarla, ha chiamato la madre che era in un'altra stanza della casa (il papà, ex carabiniere in congedo, era invece fuori casa) e hanno subito avvertito il 118. Il giovane era sotto choc. Non è scattato nei suoi confronti il fermo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Alessandra stava prenotando una vacanza sul computer del suo fidanzato, nella casa di via dei Mille a Villa d'Almè, quando avrebbe aperto un cassetto per cercare dei documenti e avrebbe trovato la pistola. Senza immaginare, si presume,  che fosse carica e con il colpo in canna, l'ha presa per passarla al ragazzo perché la mettesse da un'altra parte e a quel punto è partito lo sparo che l'ha uccisa. La giovane è stata colpita alla testa.

Il ragazzo è stato portato nella caserma dei carabinieri a Villa d’Almè e ascoltato dal pm di turno, Maria Cristina Rota. Da quanto si apprende, non ci sono ombre nel passato lavorativo di Denis Zeni, ex guardia giurata. Fino a circa un anno fa il giovane ha lavorato alla Fidelitas, dopodiché ha cambiato lavoro. Una sua decisione autonoma, come spiegano dall'istituto di vigilanza privato bergamasco: "Ha lavorato per noi per un periodo di tempo molto breve, circa cinque, sei mesi. Poi, un anno fa, aveva deciso di cambiare completamente tipo di professione: disse di aver avuto un'altra opportunità lavorativa e di volerla cogliere. Evidentemente quella della guardia giurata non era la sua strada". Quella di cambiare lavoro, stando alle prime testimonianze raccolte, fu quindi la decisione di un ragazzo ancora molto giovane, intento a costruirsi un futuro. Non una scelta obbligata, né la conseguenza di comportamenti scorretti, dato che nei suoi confronti non erano mai stati mossi rilievi dai suoi superiori, come emergerebbe dal fascicolo a suo nome conservato dall'istituto di vigilanza.