Valleve, acqua avvelenata: ex sindaco a giudizio

Nuovi guai giudiziari per Santo Cattaneo

Santo Cattaneo

Santo Cattaneo

Valleve, 22 luglio 2019 - Nuovi guai giudiziari per l’ex sindaco di Valleve Santo Cattaneo, che già figura tra gli indagati della maxi inchiesta di Foppolo e a processo per il filone principale dell’inchiesta. Ora l’ex primo cittadino è stato nuovamente rinviato a giudizio con le accuse di avvelenamento di acque pubbliche e lesioni personali gravi. Sono le condotte contestate, a titolo colposo, dal pm Laura Cocucci e riguardano le acque intossicate di Cambrembo.

Il caso scoppiò tra il Natale del 2017 e il Capodanno del 2018, quando 76 persone, molte delle quali villeggianti, vennero messe ko da febbre altissima, dissenteria, vomito, con repentine corse all’ospedale anche per bambini di 2 anni e ragazzini delle elementari. L’acqua, venne stabilito dalle analisi di Ats e dai consulenti della Procura di Bergamo, venne avvelenata da alcuni parassiti (Giardia duodenalis, entamoeba coli, escherichia coli), ma - è la contestazione degli inquirenti - non avrebbero fatto vittime se l’allora sindaco di Valleve, in qualità di responsabile unico del servizio idrico e fognario del Comune, non avesse omesso di effettuare i controlli sulla qualità delle acque, eseguire gli interventi di clorazione nella misura prevista, tutelare la fascia di rispetto dell’impianto e del sistema idrico, evitare di affidare manutenzione e verifiche a un addetto non qualificato del Comune. In realtà l’allora primo cittadino, il 3 gennaio 2018, emise un’ordinanza con la quale vietava l’uso dell’acqua. A cui fece seguito, l’11 gennaio, a seguito dei risultati delle analisi di Ats, quella che disponeva l’intervento di clorazione dell’acqua di Cambrembo per il giorno dopo. Ordinanze tardive, secondo l’accusa, che non avrebbero comunque segnalato il pericolo per la salute pubblica.