Bergamo, usurai sfruttano il Covid: debiti fino a 1 milione di euro. Due arresti

Un’operazione dei Carabinieri di Bergamo. Minacce a diversi commercianti

Operazione carabinieri Bergamo contro usurai (Frame video)

Operazione carabinieri Bergamo contro usurai (Frame video)

Bergamo - Due arresti e quattro denunce a piede libero. E' il bilancio dell'operazione 'Handbrake, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bergamo, al lavoro dal marzo del 2020. Secondo le indagini, un gruppo di persone ha deciso di approfittare dell'emergenza pandemica per "stritolare" commercianti in crisi, con tassi di interesse applicati ai prestiti fino al 50% mensile o al 100% settimanale.

Quasi tutta l'attività d'indagine ruota intorno alla figura di un piccolo imprenditore bergamasco, tra l'altro consigliere provinciale di Ascom: per cercare di risolvere le sue difficoltà economiche, non potendo ricorrere al credito tradizionale per problemi legati al passato, si è rivolto a usurai ''di professione'' della zona e a diversi ''amici'' che allettati dalla promessa di un facile compenso, gli hanno prestato denaro con tassi altissimi.

A causa della pandemia e del primo lockdown totale, l'uomo si è rivolto a sempre più strozzini, accumulando debiti fino a un milione di euro. Tra questi, anche un 33enne, titolare di reddito di cittadinanza, che gli ha prestato 1.000 euro da restituire la settimana successiva al tasso del 100%. L'uomo, in condizioni insostenibili, ha dovuto consegnare il proprio veicolo a uno di questi, che l'aveva minacciato diverse volte con una pistola, ha dovuto svendere i propri gioielli, ha dovuto consegnare una scrittura privata con la quale si impegnava a cedere la propria attività commerciale e ha dovuto consegnare anche i gioielli della propria compagna.

Nel corso dell'attività investigativa sono stati individuati altri imprenditori della bergamasca vittime di analoghi reati commessi dagli stessi soggetti. C'èa anche un episodio in cui uno degli arrestati, convinta una vittima a salire in auto con l'intenzione di portarlo in un garage e picchiarlo per fargli rispettare un pagamento, lo ha indotto a fuggire lanciandosi dal veicolo in corsa mentre viaggiava in autostrada. 

"È ancora in corso l’identificazione di altri soggetti che, grazie all’operazione compiuta, potranno essere meglio individuati con il materiale reperito durante le perquisizioni" fanno sapere i carabinieri. I militari hanno anche sequestrato beni pari a 194 mila euro al 70enne al quale è stata decretata anche la sospensione del reddito di cittadinanza, oltre a 10.000 euro sequestrati agli altri indagati che sono stati trovati sui conti correnti a loro intestati in due banche.