Università poco internazionali Meno di uno su dieci è straniero

Negli atenei della Lombardia la presenza di iscritti dall’estero è crollata attorno al 9% degli studenti. L’eccezione riguarda il Politecnico di Milano: qui il 16% in aula non ha la cittadinanza italiana

di Federica Pacella

Rappresentano circa il 18% degli studenti che frequentano le scuole statali dall’infanzia al diploma di maturità in Lombardia, ma nelle aule universitarie la presenza di studenti con cittadinanza non italiana crolla vertiginosamente a meno del 9%. E la percentuale è probabilmente ottimistica, perché i dati del Ministero dell’Università e della Ricerca considerano nel novero degli stranieri iscritti agli atenei sia chi viene appositamente dall’estero per studiare nelle università italiane sia i ragazzi che vivono stabilmente sul territorio ma non hanno ancora acquisito la cittadinanza italiana. Sia per gli uni che per gli altri, di fatto, la percentuale risulta bassa, segno che le sfida della attrattività e dell’integrazione sono ancora da vincere.

Soffermandosi, in particolare, sull’integrazione, va detto che la scuola ha fatto molto ed è stato il più importante ‘laboratorio’ di integrazione ed inclusione, come emerge anche dal XXXI Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, presentato nei giorni scorsi a Brescia, provincia che ha il 19,8% di alunni con cittadinanza italiana (dato 20212022 riferito alle scuole statali, calcolato sui numeri dell’Ufficio scolastico regionale). L’accesso all’istruzione superiore, tuttavia, resta ancora molto bassa tra i ragazzi stranieri, nonostante negli ultimi anni la crescita sia stata costante (+62% in Italia tra l’anno accademico 201011 ed il 202021): la Lombardia, secondo quanto indicato nel report di Caritas e Migrantes, resta comunque una regione con la più alta presenza, insieme a Lazio, Emilia Romagna e Piemonte. Dai dati ministeriali (anno accademico 202122) si evince che è soprattutto il Politecnico di Milano a fare da traino, con circa il 16% di stranieri sul totale degli iscritti (pari la percentuale di laureati per il 2021). Anche Pavia è sopra la media regionale con un 10,87% di iscritti, mentre gli atenei lombardi statali sono progressivamente sotto la media regionale: Università degli studi di Milano è al 7,94%, Università degli studi di Brescia è al 7,39%, Università degli studi di Bergamo al 6,5%, Università dell’Insubria al 5,94%. Le ragioni vanno ricercate probabilmente già negli anni precedenti, in particolare nel passaggio dalle medie alle superiori quando gli studenti con background migratorio vengono indirizzati automaticamente verso gli istituti professionali e tecnici, che sono però anche le scuole in cui si registrano maggiori bocciature al primo anno e più elevati tassi di dispersione scolastica.