"Un giovane su 4 vive uno stato di malessere"

È lo scenario post-pandemia nella Bassa Bergamasca. E la percentuale si alza tra le ragazze. Ansia e depressione i sintomi diffusi

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di Francesco Donadoni

Uno studente su quattro nella Bassa Bergamasca vive "uno stato di malessere" dopo la pandemia. Una percentuale che si alza tra le ragazze, che sono i tre quarti di quel 25%. E’ quanto emerge dallo studio #researchthegap, ricerca realizzata da Risorsa sociale, l’azienda consortile dei Servizi sociali del Distretto sociosanitario di Treviglio, su dodici istituti superiori della zona che ha coinvolto circa tremila ragazzi. I risultati saranno oggetto di dibattito in programma domani pomeriggio al Tnt di Treviglio. Lo studio #researchthegap è partito nel marzo del 2021 e ha coinvolto le terze e quarte superiori di dodici istituti scolastici situati nei quattro ambiti del Distretto ed è stata condotta mediante un questionario online che gli insegnanti hanno dato agli studenti. Dei 2.975 studenti partecipanti, il 59,1% sono femmine e il 40,9% sono maschi. L’80,2% vive con entrambi i genitori. L’81,2% ha entrambi i genitori nati in Italia, il 13,2% nati all’estero e il 5,4% ha un genitore nato in Italia e uno all’estero. Lo "stato di malessere" tra gli adolescenti era già stato oggetto di studio da parte della Società italiana di neuropsicofarmacologia che aveva evidenziato come un ragazzo su quattro manifestava sintomi di depressione, e uno su cinque segni di disturbo d’ansia. Secondo gli esperti, depressione e ansia erano direttamente correlati alle restrizioni, alla didattica a distanza, che impediscono di coltivare le relazioni con i coetanei. Dalla ricerca è emersa anche una "dipendenza" da tecnologia, ore trascorse davanti uno schermo che talvolta arriva a un passo dal patologico. Tra televisione, smartphone, videogame, chat e internet, i ragazzi trascorrono in media 9 ore al giorno davanti a uno schermo. Sempre da #researchthegap si è visto come le ragazze fanno più spesso un uso problematico dei social media (25,7% contro il 7,7% dei maschi), mentre l’uso problematico di videogiochi è significativamente più diffuso tra i maschi (12,6% contro il 3% di femmine). Alcol e fumo. In questo panorama il rapporto con alcol e droghe diventa elemento di ulteriore rischio – prosegue lo studio - Dai risultati della ricerca emerge che il 76,9% degli studenti non ha fumato negli ultimi 30 giorni e il 47,9% non ha mai fumato nella vita: la percentuale di fumatori abituali è del 19,1%. Sia tra i fumatori abituali sia tra i non fumatori troviamo significativamente più maschi, mentre le ragazze tendono più spesso ad aver fumato solo qualche volta. Non ci sono differenze di genere significative nel consumo di alcolici nella vita, che è ampiamente diffuso (il 35% ha bevuto 20 volte o più e solo il 16% non ha mai bevuto) e per il 48,9% ha portato ad almeno un’ubriacatura.