Uccise il cugino L’avvocato: "Si difese"

Chiesti dal pm Silvia Marchina 21 anni di condanna per Musli Morina, il giovane kosovaro imputato per l’omicidio del cugino Erion Morina, entrambi ventenni. La notte del 17 gennaio 2020, a Calcio, nella Bassa, fra i due c’era stata una lite in strada, scatenata da 50 euro che l’imputato aveva prestato alla vittima. Prima erano stati in un bar del paese, avevano giocato alle slot machine cambiando 200 euro. Avevano assunto anche cocaina. Poi la colluttazione in più fasi. E in quel frangente Musli aveva colpito il cugino con un coltello mai trovato: quattro colpi, di cui tre al torace e uno nella zona parietale del capo, quella mortale. Poi lo ha trascinato per 36 metri fino al naviglio civico cremonese dove lo ha gettato. La vittima era ancora viva. Il decesso è avvenuto per asfissia da annegamento, anche se per il medico legale, Erion sarebbe comunque morto per la ferita alla testa. Il corpo privo di vita venne trovato la mattina successiva da due netturbini.

In aula sono state proiettate le immagini delle telecamere del paese, non nitidissime, che hanno ripreso gran parte della scena dell’omicidio, compresi i drammatici istanti in cui l’imputato ha trascinato il cugino fino al canale.

L’avvocato Stefano Forzani, che assiste i genitori della vittima (parti civili), ha chiesto una provvisionale di 70mila euro, mentre la prima richiesta della difesa di Musli (che qualche giorno dopo i fatti aveva cercato di togliersi la vita) con l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, è stata l’assoluzione per legittima difesa.

Il difensore ha messo in evidenza come i filmati non siano chiari, al tal punto "che non si capisce chi colpisce per primo nel momento cruciale".

Prossima udienza, davanti alla Corte d’Assise (presidente Giovanni Petillo) il 30 novembre e in quella circostanza potrebbe essersi anche la lettura della sentenza.

F.D.