Turisti avvelenati dall’acqua L’ex sindaco Cattaneo si difende

A contaminare la fonte potrebbe essere stata la rottura della fognatura

Migration

A un certo punto dell’udienza, Santo Cattaneo (in foto), ex sindaco di Valleve, qui a processo per l’avvelenamento dell’acqua che verso la fine di dicembre del 2017 fece stare male 76 villeggianti (una trentina è parte civile con l’avvocato Simone Facchinetti), dice qualcosa al suo avvocato, Enrico Pelillo. Vuole fare delle dichiarazioni spontanee. Mostra al giudice un foglietto, con uno schizzo, un disegno fatto a mano, e aggiunge: "Me lo ha dato l’attuale sindaco di Valleve, Gianfranco Lazzarini nei giorni scorsi parlando di questa vicenda. Mi ha spiegato che il muro del “tombotto“ dove confluiscono le fognature è stato trovato rotto. Lui è disponibile a venirlo a spiegare qui". Forse in quel muro rotto potrebbe trovare risposta all’enigma di come nell’acqua della frazione Cambrembo a dicembre 2017 fosse finita, tra gli altri batteri e parassiti, anche la giardia. Il giudice Bianca Maria Bianchi ha accolto la richiesta, per cui alla prossima udienza, 13 maggio, verranno sentiti oltre all’attuale sindaco di Valleve anche l’allora commissario straordinario. In quel tombotto confluivano gli scarichi dell’hotel San Simone, che in quei tempi ospitava un centinaio di profughi. Inoltre gli scarichi di un condominio, quelli delle case dei villeggianti e del paese. Il muro faceva confluire gli scarichi nella fognatura. C’è da capire a quando risale la rottura. F.D.