Treviglio, stalking al brigadiere: Papasodaro prosciolto

L’ex comandante della compagnia dei carabinieri chiamato in causa per le frasi al suo sottoposto

Il maggiore Davide Papasodaro

Il maggiore Davide Papasodaro

Treviglio (Bergamo), 17 gennaio 2020 - Non luogo a procedere. Non parla, ma il suo sorriso vale un commento. Finisce qui, con il suo proscioglimento, la vicenda che ha tirato in ballo per stalking l’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Treviglio, Davide Papasodaro, che ora guida il Nucleo investigativo di Foggia.

A chiamarlo in causa un collega, il brigadiere Luciano Galli, che si è costituito parte civile con l’avvocato Massimo Tanzariello, che ha insistito per il processo (ha anche prodotto dei documenti, delle testimonianze). Il pm, Maria Esposito, aveva chiesto il non luogo a procedere per l’ex comandante. Il gup ha preso tempo per leggere i documenti e ieri la decisione. Il maggiore (assistito dall’avvocato Benedetto Maria Bonomo) si sarebbe rivolto al suo sottoposto con ripetute frasi del tenore: «Il vento è cambiato e rispetto a prima, quando mi hanno detto che lei comandava la radiomobile, la compagnia la comando io». Battute da caserma, no stalking per il pm, che aveva chiesto il non luogo a procedere. Il gip aveva disposto l'imputazione coatta e il gup ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non costutuisce reato.