Treviglio, il Conventino futura moschea? Il prevosto: "E' una bufala"

Monsignor Donghi spazza via voci di paese

CHIAREZZA Monsignor Norberto Donghi (De Pa.)

CHIAREZZA Monsignor Norberto Donghi (De Pa.)

Treviglio, 11 novembre 2018 - «Non è vero nulla», dichiara il prevosto di Treviglio, monsignor Norberto Donghi, smentendo categoricamente le false voci circolate negli ultimi giorni a Treviglio circa il fatto che verrebbe venduta la chiesa del Conventino e per giunta ad un’associazione islamica che – sempre a detta delle voci – ne farebbe una moschea. E aggiunge: «Non c’è in previsione la vendita di alcuna chiesa in città, non è neppure una cosa immaginabile». La smentita alla fake news è inequivocabile tanto che l’alto prelato precisa ulteriormente: «Non chiuderemo né chiese, né oratori, ma è vero che la parrocchia metterà in vendita alcuni immobili frutto di recenti eredità e che non sono utilizzati per scopi pastorali».

Non si sa come siano nate queste false voci, tuttavia si presume che si siano alimentate da quando non c’è più un sacerdote presente nella chiesa del Conventino, sita nella periferia est, e che però continua a funzionare per la celebrazione delle Messe. Probabilmente le chiacchiere si sono agganciate all’episodio recente di Bergamo dove, come è noto, la chiesa degli ex Ospedali Riuniti è stata acquisita da un’associazione islamica (ma sulla questione pende il diritto di prelazione della Regione). Si pensa che le chiacchiere della gente abbiano fatto ipotizzare, in modo assurdo, che qualcosa del genere possa accadere anche per la chiesa del Conventino di Treviglio, generando un cumulo di false informazioni. Sino alla netta smentita del parroco Donghi.

Il sacerdote indica, invece, la volontà di ricavare fondi dalle vendite di immobili di proprietà parrocchiale non addetti a scopi pastorali: un ufficio in viale Oriano, appartamenti in via De Amicis, Marconi e Galliari. La vendita complessiva - per la quale gli eventuali acquirenti possono rivolgersi, per informazioni, alla segreteria della parrocchia in via Galliari - potrebbe fruttare, dice il prevosto, una somma per concorrere alle forti spese per il restauro (in corso) del Santuario della Madonna delle Lacrime. La loro quantificazione parla di una cifra di poco inferiore ai 4 milioni di euro; per sostenerla il parroco rivolge un appello a cittadini e istituzioni per uno sforzo di tutti, come accadde cento anni fa quando si ampliò il santuario stesso.