Preso trafficante di esseri umani: deve scontare 25 anni di carcere

Condannato in Grecia, si stava imbarcando su un volo che lo avrebbe portato in Turchia

Polizia di frontiera

Polizia di frontiera

Orio al Serio, 13 aprile - Stava cercando di imbarcarsi su un volo diretto in Tuchia. Ma è stato bloccato all’aeroporto di Orio al Serio prima che potesse salire a bordo e far perdere le sue tracce. Si tratta di T.A. 33 anni, turco, senza fissa dimora, sul cui capo pendeva un mandato d’arresto europeo, un provvedimento di ricerca ai fini di estradizione o consegna emesso dall’autorità ellenica. In Grecia, infatti, il tribunale lo ha condannato a 25 anni di carcere per tratta di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per profitto. In Italia era stato arrestato su ordine del tribunale di Crotone dopo essere stato trovato a bordo di un’imbarcazione con 124 profughi partiti dalla Turchia. Il 33enne è stato bloccato dalla polizia dell’Ufficio di frontiera impiegata nello scalo orobico. 

Dopo essere stato bloccato per un controllo, ha mostrato un atteggiamento nervoso che ha insospettito gli agenti. Dagli accertamenti è emerso che il cittadino turco con un altro nominativo, era stato arrestato anche in Italia, nel luglio 2015, e in quella circostanza gli era stata applicata la misura cautelare del carcere da parte del tribunale di Crotone per il reato di favoreggiamento per l’ingresso clandestino o irregolare. Era stato trovato in acque territoriali italiane su di un veliero bialbero di 30 metri battente bandiera statunitense con a bordo 124 stranieri di varia nazionalità, tra cui anche parecchie donne e minori, che hanno dichiarato di essere partiti, almeno cinque giorni prima, dalla Turchia.

Al traino del veliero è stato rinvenuto un gommone che sarebbe stato utilizzato dagli scafisti per il trasbordo dei migranti dall’imbarcazione alla terraferma. Un modus operandi proprio delle organizzazioni criminali. L’uomo è stato arrestato dagli agenti di polizia e portato nel carcere di via Gleno, a Bergamo, a disposizione dell’autorità giudiziaria per essere interrogato. Contestualmente sono partite tutte le pratiche necessarie per la consegna del detenuto alla polizia greca per scontare la pena definitiva a cui è stato condannato.